IN CONSIGLIO
TRIESTE La Regione punta ad indire entro primavera la gara per la sistemazione del torrente Cormor nell'ottica di riqualificare e rendere pienamente fruibile l'Ippovia di Tavagnacco che versa nel degrado. Lo ha reso noto l'assessore all'ambiente Sara Vito rispondendo all'interrogazione di Giuseppe Sibau (Ar). Il Comune deve adottare il progetto definitivo e indire la conferenza dei servizi. Attacca Sibau: «L'Ippovia cade a pezzi ma la Regione filosofeggia e rimanda ogni intervento ad un futuro lontano, si rischia di arrivare al 2021 e che i 200mila euro già stanziati non siano più sufficienti».
Sul trasferimento della Polstrada di Udine a Villa Rizzani è invece intervenuta la leghista Barbara Zilli: «Giunta e Prefetto giocano a ribattino ma i lavori di ristrutturazione non cominciano, la Polstrada continua ad operare in modo inadeguato in perenne attesa di capire il proprio destino». L'assessore ha ribadito che non spetta alla Regione definire l'articolazione dei presidi territoriali della Polizia di Stato ma tuttavia «ne sta seguendo gli sviluppi con ogni opportuna interlocuzione in sede romana». Zilli ribatte: «Chi ci rimette sono sempre i cittadini».
E.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA TRIESTE La Regione punta ad indire entro primavera la gara per la sistemazione del torrente Cormor nell'ottica di riqualificare e rendere pienamente fruibile l'Ippovia di Tavagnacco che versa nel degrado. Lo ha reso noto l'assessore all'ambiente Sara Vito rispondendo all'interrogazione di Giuseppe Sibau (Ar). Il Comune deve adottare il progetto definitivo e indire la conferenza dei servizi. Attacca Sibau: «L'Ippovia cade a pezzi ma la Regione filosofeggia e rimanda ogni intervento ad un futuro lontano, si rischia di arrivare al 2021 e che i 200mila euro già stanziati non siano più sufficienti».
Sul trasferimento della Polstrada di Udine a Villa Rizzani è invece intervenuta la leghista Barbara Zilli: «Giunta e Prefetto giocano a ribattino ma i lavori di ristrutturazione non cominciano, la Polstrada continua ad operare in modo inadeguato in perenne attesa di capire il proprio destino». L'assessore ha ribadito che non spetta alla Regione definire l'articolazione dei presidi territoriali della Polizia di Stato ma tuttavia «ne sta seguendo gli sviluppi con ogni opportuna interlocuzione in sede romana». Zilli ribatte: «Chi ci rimette sono sempre i cittadini».
E.B.
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