«Incentivi negati», la Fsi porta le Aziende dal Prefetto

Martedì 17 Luglio 2018
«Incentivi negati», la Fsi porta le Aziende dal Prefetto
SANITÀ
UDINE Tentativo di conciliazione davanti al prefetto sul caso degli incentivi che rischiano di non essere corrisposti ai dipendenti di alcune Aziende sanitarie friulane.
A comunicarlo è la Fsi Usae del Friuli Venezia Giulia, che rileva come «sia l'azienda Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine sia l'Azienda sanitaria 3 hanno fatto sapere alle organizzazioni sindacali ed ai dipendenti che non intendono corrispondere gli incentivi di cui alle Rar» e pertanto, aggiunge, ha convocato queste aziende «davanti al Prefetto di Udine per le relative procedure conciliative», Non solo, ma ha anche «chiesto un urgente incontro con l'assessore regionale Riccardi», che ha la delega alla sanità, «per la valutazione di insieme della situazione del sistema sanitario regionale, che da più parti è definito come grave». «Le scelte politiche sbagliate non ricadano sul personale che colpe non ne ha. Non si taglino gli stipendi (già bassi) del personale in virtù di riforme velleitarie e sbagliate», afferma il segretario generale Bonazzi, che aggiunge: «Noi non abbiamo condiviso le scelte che la giunta Serracchiani ha trasfuso nella sua riforma del sistema sanitario regionale e ci è stato chiaro sin dall'inizio che depauperare il territorio udinese in quel modo, con la suddivisione territoriale convulsa che si è attuata, avrebbe portato ad un impoverimento dell'azienda che è sempre stata la punta di diamante della regione, con tutte le conseguenze del caso. Ora si parla di cambiare la riforma: bene, diciamo noi, ma si faccia tenendo conto di tutte le specificità di questa regione ivi comprese quelle degli operatori che nel frattempo hanno consolidato ed accresciuto le proprie competenze. Vediamo comitati spuntare ovunque, non è un bel segnale. Noi in ogni caso - abbiamo parecchie idee da mettere sul tappeto. Aspettiamo di confrontarci».
Per parte sua, l'Azienda Santa Maria della Misericordia del capoluogo friulano (Asuiud) fa sapere che «si tratta dell'applicazione di quanto previsto dall'articolo 38 del contratto collettivo nazionale del lavoro del 7 aprile 1999, che prevede che si possa procedere all'incremento dell'1% annuo del fondo di produttività solo in presenza di avanzi di amministrazione e pareggio di bilancio. Considerato che nel 2017 il bilancio è stato chiuso in perdita non si è potuto procedere all'incremento del fondo di produttività con tali risorse».
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