In un anno 8mila nuove partite Iva dopo il crollo del 2016

Mercoledì 14 Febbraio 2018
RAPPORTO
TRIESTE Nel 2017 in Friuli Venezia Giulia sono state aperte oltre 8mila nuove partite Iva, 250 in più rispetto all'anno precedente. L'incremento (+3,2%) è superiore a quello registrato nel Nordest (+1,6%) e a livello nazionale (+1,9%). In regione la crescita più consistente si rileva nell'Isontino (+12,7%), quelle più contenute nelle province di Udine (+1,4%) e Trieste (+1,9%), mentre Pordenone è in linea con la media regionale (+3,6%). Lo evidenzia il ricercatore dell'Ires Fvg Alessandro Russo in una rielaborazione regionale di dati diffusi dal Ministero dell'Economia.
Nel 2016 si era registrato il numero di nuove aperture di partite Iva più basso dall'inizio della crisi (circa 7.800), in continuità con una tendenza negativa iniziata nel 2011 e interrotta solo nel 2014 anno dell'adesione al regime fiscale di vantaggio quando si era osservato un notevole incremento su base annua (+7%). Il 2017 si pone, dunque, in controtendenza rispetto al biennio precedente, ma con un numero di nuove partite Iva ancora lontano rispetto ad alcuni anni fa (quando superavano le 9mila unità).
Per quanto concerne la natura giuridica, la crescita 2017 in Fvg ha riguardato prevalentemente le società di capitali (+5,6%) e le persone fisiche (+3,8%). Queste ultime comprendono sia le ditte individuali sia i lavoratori autonomi, inclusi i liberi professionisti, e costituiscono il 74% del totale. Nello specifico l'aumento si è concentrato tra i lavoratori autonomi (+8,1%), mentre le aperture di nuove ditte individuali ha registrato una crescita modesta (+0,9%). In lieve calo anche le società di persone (-3,2%).
Quanto alle sole persone fisiche, nel 2017 il 61% delle nuove aperture ha riguardato gli uomini, ma rispetto al 2016 la crescita è stata più accentuata per la componente femminile (+5% contro il +3% dei maschi). L'incremento di maggiore entità è concentrato nella fascia inferiore ai 35 anni di età. Nel recente passato, osserva Russo, la partita Iva era diventata sempre più spesso una modalità per i giovani per entrare o rimanere nel mercato del lavoro, in alternativa alle forme contrattuali più tradizionali.
Le dinamiche possono essere state pertanto condizionate anche dalle novità introdotte dal Jobs Act che, assieme agli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato, hanno favorito la costituzione di contratti di lavoro dipendente rispetto a rapporti di lavoro autonomo con partita Iva, come avveniva invece con maggiore frequenza nel passato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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