In nove mesi un centinaio di denunce e anche qualche arresto della Polizia

Giovedì 12 Ottobre 2017
In nove mesi un centinaio di denunce e anche qualche arresto della Polizia
FORZE DELL'ORDINE
UDINE Tre minorenni, appena imputabili, denunciati dalla Polizia di Stato ai primi di ottobre sospettati di far parte della baby-gang degli scippi in città. Altri sei ragazzini, 15 anni appena, denunciati sabato dai Carabinieri della compagnia di Palmanova dopo essere stati sorpresi nel corso di un festino con spinelli sui bastioni. Le cronache anche recenti restituiscono un'immagine di minori non solo vittime ma anche autori di reato. Talvolta coinvolti in fatti di droga. Più spesso legati a reati predatori contro il patrimonio. «I minori sono soggetti a cui viene garantita una maggior tutela. La prevenzione viene ancora prima della repressione dei reati», spiega il vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan, dirigente della Mobile di Udine, e ricorda i molti incontri organizzati nelle scuole ma anche nelle parrocchie e in altri luoghi per trattare «i temi della violenza di genere, del bullismo e del cyberbullismo, dell'abuso di alcolici e di stupefacenti». Quando la prevenzione non funziona, però, scatta la repressione. Con denunce e, in alcuni casi, perfino arresti. Nei primi nove mesi di quest'anno stando ai dati riferiti alla sola attività svolta dalla Polizia di Udine in provincia sono già stati denunciati un centinaio di ragazzi. E 4 minori sono stati arrestati. Tra i reati più frequentemente attribuiti ai minori ci sono furti (34) e ricettazioni (8). Con qualche caso anche di indagini per lesioni personali. I dati sono in linea con quelli del passato: nel 2015 si erano contate 97 denunce e 39 arresti, soprattutto per furti (25) e rapine (24). Solo nel 2016 si era assistito a un lieve calo, con 79 denunce e 10 arresti. Nel computo delle denunce, rientrano anche quelle che scattano automaticamente per legge nei confronti di tutti quei minori stranieri non accompagnati che fanno ingresso illegalmente in Italia o che forniscono false attestazioni sulla propria identità. In materia di droga, le statistiche fotografano un fenomeno in cui i minori sono essenzialmente assuntori di stupefacenti e non cedenti. «Anche se il sempre più marcato abbassamento dell'età di assunzione degli stupefacenti pone i minori sempre più a contatto con questo mondo», dice Ortolan. Tra i reati che coinvolgono sempre più i minori, vi sono poi quelli relativi «all'uso improprio dei social network». «Spesso mandano foto riservate a gruppi whatsapp, le pubblicano sugli stati temporanei che se anche si cancellano dopo poche ore violano comunque le norme sulla privacy». Al centro degli incontri si parla sempre più spesso il cyberbullismo. Settore che ha registrato a luglio il varo di una nuova legge che consente al Questore di ammonire il cyberbullo, in caso di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali via web, fino a che non sia sporta una querela.
Elena Viotto
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