In Friuli colpo di coda dell'inverno

Martedì 19 Marzo 2019
IL CASO
UDINE Per chi avesse già riposto nell'armadio giacconi, cuffie e sciarpa, l'inverno ha riservato una sorpresa con un colpo di coda che ha innevato il Friuli fino a quote basse con temperature pungenti anche in pianura, seppure con una bizzarria climatica, ovvero un'inversione tra le temperature minime e massime. Come ampiamente previsto dall'Osservatorio meteorologico regionale del Fvg (Osmer), la giornata di ieri ha fatto ricadere il Friuli Venezia Giulia nell'inverno che in effetti è ancora nella sua piena stagione fino al 21 marzo, giorno di equinozio di primavera. Il cambiamento repentino ha comunque sorpreso tutti. Negli ultimi giorni con pomeriggi dove la temperatura raggiungeva anche i 20 gradi, alberi in fiori e gemme verdi avevano fatto pensare alla fine della stagione fredda. Dopo il fronte di ieri si formerà una depressione che manterrà, per oggi, un moderato afflusso di aria umida in quota, mentre la costa sarà ancora sferzata dalla bora.
LE CIME INNEVATE
Per la gioia degli operatori turistici della montagna, ieri a 1700 metri di quota sono caduti dai 10 ai 30 centimetri di nuova neve sulle zone occidentali, da 25 a 45 centimetri su quelle orientali e il vento ha creato nuovi accumuli. Piste aperte e sciatori pronti, ma da ieri e per tutta la giornata di oggi sulle Alpi Giulie e sul Canin il pericolo valanghe è di terzo grado, marcato. Nelle zone caratterizzate da nuovi accumuli da vento, sui pendii ripidi sopra i 1700-1800 m e in tutte le zone esposte, il distacco provocato di valanghe, generalmente di piccole dimensioni, è possibile anche con debole sovraccarico, ovvero il passaggio anche di una singola persona e sono possibili distacchi spontanei di piccole valanghe sulle forti pendenze. Sulle Alpi Carniche e sulle Prealpi, invece, il pericolo valanghe è moderato, ma i fuori pista o le escursioni su sentieri non battuti possono diventare pericolosi.
LA SERIE STORICA
Andando indietro con la memoria, il maltempo di ieri può essere sembrato anomalo, ma in realtà le sorprese invernali di marzo non sono nuove in Friuli. «Il calo delle temperature e la neve non sono inusuali a metà marzo spiega Arturo Pucillo dell'Osmer Arpa Fvg nel '99, ad esempio, si è registrata una temperatura minima di -5 gradi il 22 marzo. Il 12 marzo del '96 c'è stata una massima di 3 e nel 2013 di 5 gradi. Negli ultimi anni è accaduto.
La particolarità di ieri è stata piuttosto un'inversione delle temperature minime e massime: al mattino si è registrata la massima attorno ai 10 gradi, mentre a metà pomeriggio siamo scesi a 4,5 gradi». Se dalla serata, nelle zone innevate, è scattato il pericolo di ghiaccio al suolo, la pioggia e soprattutto il vento di ieri non hanno provocato grossi danni. Al comando provinciale dei vigili del fuoco sono stati registrati solo pochi interventi. Nei comuni di Pagnacco e Ronchis di Latisana i vigili del fuoco sono intervenuti per alcuni alberi pericolanti, mentre a Flaibano, Buia e Porpetto gli interventi hanno riguardato alcuni pali telefonici da mettere in sicurezza a causa del vento, ma non si sono registrati danni.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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