Illy a Roma ma candidatura improbabile

Sabato 13 Gennaio 2018
Illy a Roma ma candidatura improbabile
IL PUNTO
UDINE Riccardo Illy, l'ex presidente della Regione che ha ritrovato le condizioni che si era dato per occuparsi di nuovo di politica, sempre più proiettato verso Roma. Ma non in Parlamento. A 48 ore dalla notizia che il Consiglio di Stato lo ha assolto, insieme alla sua Giunta, per le modalità di vendita di una caserma decisa durante la sua presidenza regionale tra il 2003 e il 2008, le ipotesi che si fanno sul suo futuro politico sono sempre meno legate alle elezioni regionali del resto lo stesso Illy ha ribadito di sostenere il candidato Pd Sergio Bolzonello e più proiettate verso un ruolo nazionale, che potrebbe però non coincidere con una sua presenza in Parlamento, Senato o Camera che fosse. Scenario che, per altro, riporterebbe tranquillità tra gli uomini e le donne del Friuli Venezia Giulia che in casa Dem sono già pronti per schierarsi nelle diverse caselle disponibili per il voto del 4 marzo.
RISERVA
Il futuro politico di Illy, in sostanza, non sarebbe questione da affrontare in regione, neppure dalle figure di vertice che i Democratici qui hanno, il capogruppo alla Camera Ettore Rosato e la presidente della Regione Debora Serracchiani. Piuttosto, a ragionare attorno alla questione con il diretto interessato sarebbe la squadra nazionale, a partire dal segretario Matteo Renzi. In quale direzione? L'ex governatore che guidò la Regione con una formazione di Centrosinistra, quel che ha detto sin qui è che «si può discutere, ma solo se nascerà un progetto per il Paese». E ha aggiunto, in sostanza, di declinare l'opzione per Camera e Senato perché «mi interesserebbe un progetto che dia la prospettiva di uscire dall'attuale crisi politica».
Su questo punto gli interpreti sono già all'opera. Il ruolo cioè di «riserva della Repubblica», profilato da alcuni sin dall'inizio, si starebbe rafforzando per incarichi di alto livello e in situazioni complesse. Come quelle che potrebbero emergere dopo il voto di marzo, se hanno ragione le proiezioni che non riescono a dare a nessuno dei contendenti in campo una solida maggioranza in Parlamento e, di conseguenza, la prospettiva di un Governo forte e stabile. A quel punto, ci sarebbe la necessità di figure che per spessore personale, risultati già raggiunti e visioni chiare per il futuro si mettessero a disposizione proprio per guidare il Paese fuori «dall'attuale crisi politica».
Del resto, si ragiona già all'interno del Pd in Fvg, non si intravvedono i motivi per i quali Illy dovrebbe «ingessarsi» entro una posizione di parlamentare del Pd e probabilmente non è lo scenario che gli interessa. Anche perché, per farsi sentire ben oltre i confini regionali, non ha bisogno di tale posizione. Oltre a tutto il resto, si ricordano la pagina intera dedicatagli dal «Corriere della sera» a ottobre per una valutazione sulle politiche di Renzi o quella di una decina di giorni fa su «Repubblica» con temi di carattere politico.
STALLO
In attesa di evoluzioni ed eventuali conferme, tra i Dem si guarda con un inizio di preoccupazione allo stallo nella designazione del candidato presidente nei campi avversari, dal Centrodestra al M5S, posto che per ora solo il Patto per l'autonomia ha detto di affidarsi per la sua corsa a Sergio Cecotti. Il timore è per un'inerzia che non consentirebbe al candidato del Centrosinistra, Bolzonello, di distinguersi in un confronto serrato con i concorrenti.
CONCORRENTI
Forse, comunque, almeno per alcune formazioni potrebbe essere questione di poco. Ieri, per esempio, a favore della candidatura a presidente per il Centrodestra del forzista Riccardo Riccardi si è schierata anche Mariastella Gelmini, dopo il tramonto della sua candidatura in Lombardia a favore del leghista Attilio Fontana: «La Lega ha avuto la Lombardia, non potrà avere anche il Friuli», ha sostenuto l'ex ministro.
Tempi ancora da definire, invece, in casa M5S, dove per presunte diversità di vedute tra Grillo e Casaleggio si stanno allungando i tempi per le parlamentarie e, di conseguenza, per le consultazioni sui candidati per le regionali.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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