Il Tdm: federalismo sanitario, in Friuli ticket troppo cari

Lunedì 23 Ottobre 2017
IL RAPPORTO
UDINE Dai tempi di attesa all'erogazione dei farmaci, dalla copertura vaccinale alla gestione dell'emergenza urgenza, dai servizi per i malati oncologici agli screening anti-tumori: sono molte le disuguaglianze nell'accesso ai servizi sanitari che incidono sulla salute dei cittadini. Sebbene al Sud si concentrino le regioni con maggiori problematicità, anche al Nord, Fvg compreso, si fatica più del passato a mantenere i livelli di performance nell'erogazione dei servizi sanitari ai cittadini. È il caso, ad esempio, della copertura vaccinale per l'infanzia dove, per le vaccinazioni obbligatorie da anni (polio, difterite, tetano ed epatite B), le regioni virtuose sono Abruzzo, Molise e Basilicata e ai livelli inferiori ci sono il Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Bolzano. È il quadro che emerge dal Rapporto dell'Osservatorio civico sul federalismo in sanità, edizione 2016, presentato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.
LE DISPARITÀ
Una bizzarria è la variabilità dei ticket che, per alcune prestazioni, risulta piuttosto oneroso in Fvg. Due esempi su tutti: per una visita specialistica si passa dai 16,5 euro delle Marche ai 29 del Friuli Venezia Giulia, per un emocromo si va dai 3,17 euro della Liguria ai 5,30 euro del Fvg. Altro nervo scoperto sono le coperture vaccinali: su nessuna vaccinazione dell'infanzia, l'Italia raggiunge in tutte le Regioni la copertura raccomandata del 95% ma ci sono regione che fanno meglio come Abruzzo, Molise e Basilicata (copertura superiore al 97%) e quelle che fanno peggio e il Fvg si colloca ai livelli inferiori con l'89%.
La regione si colloca a metà strada per lo screening mammografico; il maggior numero di donne che ha eseguito la mammografia all'interno dei programmi di screening, si registra in Emilia Romagna (78%), seguita dalla Provincia Autonoma di Trento (77%), a distanza di 10 punti percentuali (tra il 69% e il 67%) si colloca il Friuli Venezia Giulia.
I PUNTI DI FORZA
Ticket costosi e copertura vaccinale non sufficiente vengono però compensati, se così si può dire, dai punti di forza della Sanità targata Fvg. Così, passando dai nei ai virtuosismi, la sanità della regione spicca sul fronte del diffuso utilizzo dei farmaci equivalenti, a minor impatto economico con un 33,2% e per la gestione dell'emergenza-urgenza in termini di differenze nelle attese dei mezzi di soccorso. Nonostante alcune polemiche sorte nei mesi scorsi per casi di presunti ritardi nell'arrivo dei mezzi di soccorso, se si considera che il tempo ritenuto accettabile per un soccorso efficace degli operatori sanitari è compreso entro i 18 minuti, in Fvg, stando all'ultimo monitoraggio Lea, ci si attesta sui 15 minuti.
Sul fronte sicurezza delle cure e ammodernamento tecnologico, 24 miliardi è l'investimento a livello nazionale e sulle risorse disponibili, solo il Fvg, assieme alla Provincia di Bolzano e Calabria, ha destinato il 100% di tali risorse agli ospedali. Riguardo alle infezioni correlate all'assistenza, le infezioni ospedaliere registrate sono in aumento nella maggior parte delle Regioni, a eccezione di Province autonome di Trento e Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Abruzzo, Molise, Puglia e Sicilia.
L.Z.

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