IL SALVATAGGIO
PORDENONE Stava sciando in una località non lontana dal rifugio Pradat, in Comune di Claut, quando improvvisamente è stato inghiottito da una foiba nascosta dalla neve. Per fortuna V.R., 38 anni, di Longarone, precipitando nel buco profondo una quindicina di metri si è fermato a circa cinque metri di profondità grazie agli sci che incastrandosi lo hanno trattenuto in sospeso. Lo sciatore si trovava a una quota di circa 1600 metri durante la discesa da Forcella Baldas, un percorso conosciuto e frequentato dagli sci alpinisti, quando è scomparso improvvisamente, cadendo in un buco, una delle tante foibe presenti nella zona. La foiba, profonda una quindicina di metri e con un diametro d'ingresso di circa due metri, era nascosta dalla neve. L'uomo è caduto a testa in giù e fortunatamente è rimasto incastrato con gli sci incrociati a circa cinque metri di profondità, rimanendo così sospeso sull'abisso, ma senza subire traumi evidenti. Impossibilitato a muoversi da quella posizione e, non riuscendo in alcun modo a prestargli soccorso gli altri sciatori presenti sul posto hanno immediatamente dato l'allarme. Oltre agli uomini del Soccorso alpino della Valcellina sono intervenuti anche i vigili del fuoco con una squadra di Maniago e una di Pordenone. Oltre all'elicottero del soccorso sanitario regionale.
Con un intervento non facile - anche per la zona da raggiungere - è stato tratto in salvo dai tecnici del soccorso alpino della Valcellina. Sul posto è arrivato l'elisoccorso con il medico e il tecnico di bordo che si è reso conto subito di aver bisogno di un supporto ulteriore. Caricati sul velivolo altri due tecnici del Soccorso alpino Valcellina dalla base di Claut il recupero è avvenuto calandosi con una corda, assicurando l'infortunato e riportandolo all'esterno con un sistema di paranchi. L'uomo è stato poi caricato a bordo con il verricello e consegnato al campo base all'ambulanza che lo ha trasferito all'ospedale di Pordenone. Fortunatamente lo scialpinista non ha riportato ferite né traumi ma presentava soltanto una leggera ipotermia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Stava sciando in una località non lontana dal rifugio Pradat, in Comune di Claut, quando improvvisamente è stato inghiottito da una foiba nascosta dalla neve. Per fortuna V.R., 38 anni, di Longarone, precipitando nel buco profondo una quindicina di metri si è fermato a circa cinque metri di profondità grazie agli sci che incastrandosi lo hanno trattenuto in sospeso. Lo sciatore si trovava a una quota di circa 1600 metri durante la discesa da Forcella Baldas, un percorso conosciuto e frequentato dagli sci alpinisti, quando è scomparso improvvisamente, cadendo in un buco, una delle tante foibe presenti nella zona. La foiba, profonda una quindicina di metri e con un diametro d'ingresso di circa due metri, era nascosta dalla neve. L'uomo è caduto a testa in giù e fortunatamente è rimasto incastrato con gli sci incrociati a circa cinque metri di profondità, rimanendo così sospeso sull'abisso, ma senza subire traumi evidenti. Impossibilitato a muoversi da quella posizione e, non riuscendo in alcun modo a prestargli soccorso gli altri sciatori presenti sul posto hanno immediatamente dato l'allarme. Oltre agli uomini del Soccorso alpino della Valcellina sono intervenuti anche i vigili del fuoco con una squadra di Maniago e una di Pordenone. Oltre all'elicottero del soccorso sanitario regionale.
Con un intervento non facile - anche per la zona da raggiungere - è stato tratto in salvo dai tecnici del soccorso alpino della Valcellina. Sul posto è arrivato l'elisoccorso con il medico e il tecnico di bordo che si è reso conto subito di aver bisogno di un supporto ulteriore. Caricati sul velivolo altri due tecnici del Soccorso alpino Valcellina dalla base di Claut il recupero è avvenuto calandosi con una corda, assicurando l'infortunato e riportandolo all'esterno con un sistema di paranchi. L'uomo è stato poi caricato a bordo con il verricello e consegnato al campo base all'ambulanza che lo ha trasferito all'ospedale di Pordenone. Fortunatamente lo scialpinista non ha riportato ferite né traumi ma presentava soltanto una leggera ipotermia.
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