IL PROGRAMMA
TRIESTE L'indecisione su chi votare alle prossime elezioni ha i giorni contati grazie al servizio, attivo su Facebook, Vito, chi voto? ideato da due amici monfalconesi: Enrico Colussi, giornalista laureato in Lettere all'Università di Trieste e Fabio Fumis, sviluppatore web da oltre vent'anni, da sempre appassionato di informatica e tecnologia. Vito è un chatbot, ossia un'entità virtuale che interagisce con l'utente via chat aiutandolo a scegliere per chi votare tra i principali partiti italiani. Come? Sottoponendo all'utente indeciso dieci quesiti estratti dai temi della campagna elettorale condotta dagli schieramenti politici ed in base alle risposte (l'utente può dichiararsi favorevole, contrario o astenersi) elabora il profilo dell'elettore consigliando in maniera simpatica quale compagine politica rispecchia di più il proprio pensiero e quale partito, invece, dista anni luce dal proprio modo di vedere le cose.
LA PLATEA
Gli utenti che hanno utilizzato Vito hanno superato finora quota 23 mila: il 67% ha risposto di apprezzare il consiglio ricevuto. Fumis, che è anche fondatore di biasiacaria.com, spiega: «Vito non è uno strumento di propaganda elettorale ma crediamo che essere informati sia il primo attestato di interesse e sicuramente un vantaggio». Per chi invece ha le idee già chiare, Vito propone il politiquiz ossia un trivial a tempo e a risposta multipla per verificare le proprie competenze storico-politiche e sfidarsi tra amici, colleghi e famigliari (oltre 6 mila persone vi si sono già cimentate).
Il successo è stato inaspettato: «Cresciamo di circa mille utenti al giorno, dunque c'è interesse prosegue Fumis considerando che Vito è nato in soli dieci giorni di lavoro, dopo una chiacchierata tra amici davanti ad una birra. Le competenze per farlo le avevamo tutte in casa, dai contenuti alla programmazione e grafica, e così abbiamo deciso di provarci nonostante i tempi stretti».
«Stavamo già lavorando ad un sistema di prenotazione per ristoranti, Lastaurant.com, basato sulla tecnologia chatbot di Facebook Messenger aggiunge - e ci serviva un argomento di forte mediaticità per provare a proporne uno simile su vasta scala e vedere come la gente avrebbe risposto. I risultati ottenuti sono stati più che confortanti».
FARE CHIAREZZA
«Lo scopo di Vito sottolinea - è far chiarezza, aiutare a comprendere meglio i temi in ballo spesso urlati e mal comunicati dall'acceso dibattito politico. Puntiamo ad essere uno strumento di informazione e orientamento, senza grosse pretese di voler essere scientificamente veritieri ma almeno utili a qualcuno».
Perché Vito piace? «Semplifica i temi conclude Fumis porta il dibattito e l'informazione politica nel più grande e frequentato social mondiale e sdrammatizza il parlar di politica da sempre considerato un argomento riservato ai più colti ed esperti dando la possibilità a tutti di esprimersi in maniera educata, imparziale ma simpatica e giocosa e infine perché riesce a far interessare alla politica anche i più giovani utilizzando la chat, i messaggini e le condivisioni sui social. È errata l'idea che siano disinteressati, forse non sono davvero coinvolti e hanno soltanto bisogno di chiarirsi un po' le idee».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA TRIESTE L'indecisione su chi votare alle prossime elezioni ha i giorni contati grazie al servizio, attivo su Facebook, Vito, chi voto? ideato da due amici monfalconesi: Enrico Colussi, giornalista laureato in Lettere all'Università di Trieste e Fabio Fumis, sviluppatore web da oltre vent'anni, da sempre appassionato di informatica e tecnologia. Vito è un chatbot, ossia un'entità virtuale che interagisce con l'utente via chat aiutandolo a scegliere per chi votare tra i principali partiti italiani. Come? Sottoponendo all'utente indeciso dieci quesiti estratti dai temi della campagna elettorale condotta dagli schieramenti politici ed in base alle risposte (l'utente può dichiararsi favorevole, contrario o astenersi) elabora il profilo dell'elettore consigliando in maniera simpatica quale compagine politica rispecchia di più il proprio pensiero e quale partito, invece, dista anni luce dal proprio modo di vedere le cose.
LA PLATEA
Gli utenti che hanno utilizzato Vito hanno superato finora quota 23 mila: il 67% ha risposto di apprezzare il consiglio ricevuto. Fumis, che è anche fondatore di biasiacaria.com, spiega: «Vito non è uno strumento di propaganda elettorale ma crediamo che essere informati sia il primo attestato di interesse e sicuramente un vantaggio». Per chi invece ha le idee già chiare, Vito propone il politiquiz ossia un trivial a tempo e a risposta multipla per verificare le proprie competenze storico-politiche e sfidarsi tra amici, colleghi e famigliari (oltre 6 mila persone vi si sono già cimentate).
Il successo è stato inaspettato: «Cresciamo di circa mille utenti al giorno, dunque c'è interesse prosegue Fumis considerando che Vito è nato in soli dieci giorni di lavoro, dopo una chiacchierata tra amici davanti ad una birra. Le competenze per farlo le avevamo tutte in casa, dai contenuti alla programmazione e grafica, e così abbiamo deciso di provarci nonostante i tempi stretti».
«Stavamo già lavorando ad un sistema di prenotazione per ristoranti, Lastaurant.com, basato sulla tecnologia chatbot di Facebook Messenger aggiunge - e ci serviva un argomento di forte mediaticità per provare a proporne uno simile su vasta scala e vedere come la gente avrebbe risposto. I risultati ottenuti sono stati più che confortanti».
FARE CHIAREZZA
«Lo scopo di Vito sottolinea - è far chiarezza, aiutare a comprendere meglio i temi in ballo spesso urlati e mal comunicati dall'acceso dibattito politico. Puntiamo ad essere uno strumento di informazione e orientamento, senza grosse pretese di voler essere scientificamente veritieri ma almeno utili a qualcuno».
Perché Vito piace? «Semplifica i temi conclude Fumis porta il dibattito e l'informazione politica nel più grande e frequentato social mondiale e sdrammatizza il parlar di politica da sempre considerato un argomento riservato ai più colti ed esperti dando la possibilità a tutti di esprimersi in maniera educata, imparziale ma simpatica e giocosa e infine perché riesce a far interessare alla politica anche i più giovani utilizzando la chat, i messaggini e le condivisioni sui social. È errata l'idea che siano disinteressati, forse non sono davvero coinvolti e hanno soltanto bisogno di chiarirsi un po' le idee».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
