Il Pd pronto a ripartire dal territorio aperture condizionate al sindaco

Mercoledì 16 Maggio 2018
Il Pd pronto a ripartire dal territorio aperture condizionate al sindaco
L'OPPOSIZIONE
UDINE Il lunedì post elettorale è stato dedicato alla riflessione, ma ora c'è da rimboccarsi le maniche e ripartire: tra una ventina di giorni, infatti, ci sarà la convocazione del Consiglio comunale ed è necessario scegliere i capigruppo e la linea da seguire.
Non a caso, il gruppo consiliare del Pd si incontrerà nei prossimi giorni e martedì si riunirà anche la direzione. «Abbiamo fatto una rimonta strepitosa commenta la capogruppo uscente Monica Paviotti, che è stata rieletta in assemblea -, recuperando tantissimi voti, sapevamo che sarebbe stato sul filo di lana. Guardando la distribuzione dei voti, abbiamo perso nelle zone in cui già eravamo andati male al primo turno. Il recupero è stato importante, ma non sufficiente e c'è grande rammarico per una differenza di pochi voti».
Secondo la consigliera, i motivi della sconfitta non si possono cercare in una percezione elitaria del Pd: «Io ero anche delegata di quartiere e in base alla mia esperienza non penso che a livello comunale si percepisca questa distanza commenta -; ho raccolto le segnalazioni dei cittadini, le ho illustrate in consiglio, ho organizzato assemblee: ho cercato di portare avanti le istanze del territorio perché un consigliere ne è espressione e portavoce. Noi siamo stati premiati nelle preferenze personali proprio perché abbiamo creato un rapporto diretto con i cittadini».
Ed è dal territorio che il Pd vuole ripartire: «Serve maggiore radicamento e nel programma della coalizione è stata data molta importanza alla presenza nei quartieri e ad un nuovo rapporto costante coi cittadini. Speriamo di riuscire a introdurre nello Statuto alcuni istituti partecipativi, perché credo interessino a tutti gli schieramenti».
Paviotti esprime poi un parere positivo sull'apertura di Pietro Fontanini al centrosinistra: «Mi fa piacere perché significa che c'è la disponibilità a dialogare con l'opposizione. Anche se la linea del gruppo non è stata decisa, vedremo su quali temi ci può essere contatto. Sulla quota di presenze dei migranti siamo d'accordo e noi ci avevamo insistito anche nella passata amministrazione. Sulla loro gestione, però, no: noi siamo per l'accoglienza diffusa, il centrodestra è contrario. Anche sul tema di riportare la gestione della Polizia Locale sotto il Comune, è necessario vedere la proposta. Noi l'abbiamo trasferita all'Uti perché, in un periodo di scarsità di risorse, la condivisione del servizio poteva migliorarne la qualità, avendo un maggior numero di agenti sul territorio. Bisogna vedere poi se c'è la possibilità di indire un nuovo concorso: lo avevamo chiesto per sei agenti, se è possibile ampliarlo a 20 sarebbe positivo».
Intanto, nel futuro del centrosinistra c'è anche il movimento di volontari che hanno partecipato alla campagna e Vincenzo Martines non vuole gettare al vento questo patrimonio; per ora, manterrà attiva la sede di via Carducci, dove entro fine mese saranno chiamati tutti a raccolta. «In questi mesi, ho avuto la sensazione che intorno alle nostre idee crescesse un movimento di persone impegnate e interessate a partecipare, come non avevo mai visto ha scritto su facebook -. Questo grande movimento in città può contare su di noi che staremo nell'Istituzione, per continuare a fare proposte al governo cittadino, per far sentire la voce di tutti. Abbiamo capito bene che la politica non si fa solo nei palazzi, va vissuta con proposte concrete, con lo sguardo alto sul futuro e con grande senso di solidarietà. Ingredienti del movimento che è il futuro politico di Udine. Vi propongo di vederci a breve per continuare questo bellissimo e intenso lavoro».
A.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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