Il legale: volevano 15 milioni di danni

Martedì 19 Febbraio 2019
IL PROTAGONISTA
UDINE (cdm) La Regione può legittimamente, almeno per ora, tirare un sospiro di sollievo, dopo il pronunciamento del Tar Fvg, che ha respinto il ricorso (vedi altro articolo) di Doppelmayr Italia contro la decisione della giunta di revocare la dichiarazione di pubblico interesse sul project financing per la realizzazione e gestione dell'impianto fra Pontebba e Nassfeld-Pramollo.
Anche perché, in ballo, c'era una (potenziale) richiesta di risarcimento milionaria, quantificata in prima battuta dai ricorrenti in 15.124.429 milioni fra spese sostenute (in totale quantificate dalla società in 1,776 milioni circa), mancato utile dei lavori (quantificati in 8 milioni), aspettativa di rendita (altri 4,867 milioni) e perdita di chance (480mila euro). A ricordarlo è l'avvocato Roberto Paviotti di Udine, che ha assistito la Regione, incaricato dalla giunta Fedriga, nel procedimento al Tar assieme a Ettore Volpe dell'Avvocatura regionale, ma che già prima era stato chiamato dall'allora governatrice Serracchiani a fornire una consulenza sulla vicenda. «All'epoca - ricorda Paviotti - espressi il parere che bisognava procedere all'autoannullamento della dichiarazione di pubblico interesse. Non è stata una scelta facile: è stata una decisione dolorosa per Pontebba, ma inevitabile. La Doppelmayr poi ha fatto causa chiedendo quasi 15 milioni di risarcimento. Ma alla fine la sentenza del Tar Fvg ha dato ragione all'amministrazione regionale. Non si può che essere contenti e sollevati che il Tribunale amministrativo regionale abbia confermato l'ineccepibilità della condotta dell'ente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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