Il consigliere: «Aggredito al centro islamico»

Domenica 22 Ottobre 2017
Il consigliere: «Aggredito al centro islamico»
LA VICENDA
TARCENTO Episodio movimentato venerdì sera a Tarcento nel centro culturale islamico di via Dante, sede dell'associazione tarcentina, con l'intervento anche dei carabinieri della compagnia di Cividale. Comunque sia andata (perché le versioni divergono e le parti annunciano denunce), di certo il caso fa già discutere, tanto da approdare persino in Parlamento, con un'interrogazione al ministro dell'Interno depositata da Walter Rizzetto. Ma andiamo con ordine. Ci sono almeno due versioni e due verità su quanto accaduto.
Riccardo Prisciano, consigliere comunale di Fratelli d'Italia di Tarcento, ha pubblicato un post su Fb con la sua foto all'uscita dal pronto soccorso di Gemona e le parole aggrediti e rapinati accanto a quella musulmani. La verità raccontata da Prisciano e finita anche nella dettagliata ricostruzione contenuta nell'interrogazione di Rizzetto, riferisce di una presunta «aggressione fisica», che avrebbe riguardato non solo il consigliere, ma, a sentire Prisciano, anche una delle tre persone con lui. «Da quasi un anno porto avanti una petizione per la chiusura di quella che a tutti gli effetti è una moschea - fa una premessa Prisciano -. In consiglio il sindaco mi ha risposto che è la sede di un'associazione culturale e non una moschea. Così, con altre tre persone, due donne e un uomo, sono andato al centro di via Dante chiedendo di iscrivermi. Ma sono stato aggredito e spintonato e il mio amico di 62 anni è stato rapinato del cellulare e dei soldi, circa 200 euro, che c'erano nella cover. Il telefono poi gli è stato riconsegnato dalle forze dell'ordine che abbiamo chiamato». Il consigliere esibisce anche il referto del pronto soccorso di Gemona che lo riguarda, con «una prognosi di 10 giorni» per contusioni multiple. Ma Prisciano sostiene che «anche il mio amico ha avuto delle conseguenze». Con il cellulare, spiega, «stavamo riprendendo l'audio, ma solo per evitare eventuali strumentalizzazioni e per tutelarmi eventualmente in sede legale». Prisciano, autore del libro Nazislamismo, sostiene poi di essere stato «minacciato. Mi è stato detto sappiamo dove vivi». Per questo, annuncia che «intendo presentare denuncia. Domani (oggi ndr) mi vedrò con il mio legale Ribetti, per decidere. Chiederò anche di poter avere una pattuglia fissa sotto casa, a tutela mia e della mia famiglia». Diversa la verità raccontata da Abdennadi El Karz, referente dell'associazione culturale del centro di via Dante. «Abbiamo chiesto al consigliere - sostiene El Karz - di togliersi le scarpe prima di entrare e lui non voleva. Poi si è scaldato». La presunta aggressione? «Non abbiamo malmenato nessuno e nessuno ha rubato il cellulare. È stato solo tolto perché non registrassero, non per rubarlo. I soldi scomparsi? Quali soldi?». Il referente del centro islamico sostiene che, dopo l'episodio, «venerdì sera abbiamo chiamato i carabinieri. È intervenuta anche la Polizia. Adesso intendiamo presentare una formale denuncia. Noi siamo per la convivenza pacifica. Siamo pochissimi, non più di una ventina di persone, a Tarcento ci conoscono tutti, e non facciamo male a nessuno»
Nel frattempo, Rizzetto annuncia di aver depositato un'interrogazione sostenendo che «le autorità competenti ricostruiranno l'accaduto, ma da tale episodio emerge la necessità di adottare provvedimenti idonei per garantire l'ordine pubblico nei luoghi adibiti a preghiera». «Solidarietà e auguri di pronta guarigione» a Prisciano e agli altri militanti sono stati espressi anche da Giorgia Meloni sui social. Nessun commento nel merito dal sindaco di Tarcento Steccati, che ieri era all'estero: «Vorrei capire prima cos'è successo. Posso solo dire che risulta agli atti che in quella sede c'è un'associazione culturale».
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