I NUOVI CONTI
TRIESTE Da 4 miliardi e 326 milioni di euro a 4 miliardi e 335

Sabato 13 Gennaio 2018
I NUOVI CONTI
TRIESTE Da 4 miliardi e 326 milioni di euro a 4 miliardi e 335 milioni con una differenza pari a 9,08. Non dovrebbe comportare nessuna grossa turbolenza per le casse della Regione la scelta di riscuotere i tributi sul sistema del cosiddetto maturato sul territorio del Friuli Venezia Giulia. A rendere note le cifre relative alle prime previsioni contabili sul 2018 è stato ieri a Trieste il ragioniere generale Paolo Viola in Prima Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Renzo Liva (Pd).
Aumenta come già noto - la platea dei tributi con il riassetto del sistema di trasferimenti e compartecipazioni sul gettito garantito al Friuli Venezia Giulia finalizzato alla messa in sicurezza dei conti: aumenta, dunqu, il numero di tasse su cui la Regione potrà ricevere una percentuale dallo Stato ma allo stesso tempo le aliquote sono state riviste al ribasso come nel caso dell'Iva la cui compartecipazione passa dal 91 al 59%.
NUOVE IMPOSTE
Considerando le compartecipazioni sulle nuove tipologie di tributi, le previsioni fatte stimano un'iniezione di nuovo gettito fiscale pari a 244,69 milioni di euro. Nel dettaglio 27,18 derivante da Iri; 41,02 da assicurazioni; 19,93 da riserve matematiche (imposte su accantonamenti che devono fare le assicurazioni rispetto ai premi che gestiscono); 57,05 da registro; 45,06 da bollo; 16,75 da ipotecarie; 10,63 da successioni e donazioni; 7,65 da catastali e 19,40 milioni da altro non precisato. Importante è per la Regione fondare le entrate sulle compartecipazioni più che sui trasferimenti ritenendo le prime meno aggredibili dai tagli statali. Si è così ottenuto di incassare 88 milioni non più da trasferimenti ma da compartecipazioni.
«La platea delle nostre compartecipazioni ha spiegato Viola era piccola, avevamo un sottoinsieme di tributi e di contribuenti che portavano gettito ma non avevamo una platea legata al territorio e poche imposte con intensità di compartecipazione diversa e ciò ha sempre implicato che le manovre statali su di noi avevano effetti differenziati, a volte positivi e altre negativi».
GRANDE DISTRIBUZIONE
Con il nuovo sistema del maturato, le casse regionali non verrebbero più danneggiate dall'Iva versata fuori regione dai sostituti d'imposta dei grandi supermercati: negli anni ciò ha comportato un improvviso calo del gettito. Un esempio su tutti è il Gruppo Electrolux: cinque anni fa la multinazionale svedese ha fatto una gara europea vinta da Deutsche Bank - per trovare il servizio di tesoreria con la conseguenza che le imprese del Pordenonese si sono appoggiate alla filiale di Milano della banca tedesca. Oggi una filiale è attiva a Trieste (pur mantenendo l'operatività a Milano), ma ciò consente di incassare i versamenti del gruppo. A fine 2016, un altro grande gruppo ha effettuato per tre mesi versamenti fuori dal Friuli Venezia Giulia che, così, ha perso 40 milioni di euro di gettito Irpef.
LE OPPOSIZIONI
«Il tema è pattizio osserva Riccardo Riccardi (Fi) e non c'è una garanzia di neutralità, se avessimo conquistato il maturato senza toccare il livello di compartecipazioni le nostre entrate sarebbero maggiori, minori o uguali rispetto al consuntivo precedente? Vi sono prestazioni da garantire a copertura di quelle entrate». Preoccupata Elena Bianchi (M5S): «Il metodo usato non ci garantisce un costante aumento proporzionale delle entrate». Conclude Viola: «Se la politica sarà brava a far crescere il reddito del territorio, questo nuovo metodo consentirà un ritorno non garantito ma probabile».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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