Sappada friulana appello alla Boldrini

Domenica 19 Novembre 2017
L'ISTANZA
UDINE «Mi appello a Lei, presidente Laura Boldrini, perché non sia negato ai cittadini di Sappada il diritto costituzionale di ottenere in tempi doverosamente brevi il pronunciamento della Camera sua quanto da loro legittimamente espresso e richiesto, il passaggio del Comune alla Regione Fvg». Si chiude così la lettera che il presidente dell'Assemblea della Comunità linguistica friulana, Diego Navarria, ha spedito alla presidente della Camera dei deputati in vista della decisione che assumerà martedì in merito alla discussione in Aula della norma per il passaggio di regione del Comune dolomitico.
Un percorso che ormai data dieci anni dal suo avvio e che, con diversi stop e momenti morti, sembrava destinato ad arrivare al termine nella prima decade di novembre, con l'arrivo in aula a Montecitorio. Senonché a sparigliare le carte è arrivata una lettera del presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciabetti, che evidenzia la mancanza del necessario parere dell'Aula regionale sull'argomento, essendo trascorsi troppi anni da quando fu espressa una posizione al riguardo.
Boldrini ha preso tempo per approfondire e mercoledì dovrebbe sciogliere le sue riserve. Sono già in molti a temere che la norma possa essere rimessa nel cassetto per approfondimenti che non riusciranno più a essere attuati in questa legislatura.
Da qui l'iniziativa del presidente dell'Assemblea che riunisce 107 Comuni del Fvg e che s'aggiunge all'appello che l'europarlamentare Isabella De Monte, autrice della prima legge per il passaggio di Sappada quando era senatrice, ha inviato a Boldrini, definendo «strumentale» la posizione assunta dal Consiglio regionale Veneto.
«Sappada ha tutto il diritto di entrare a far parte del Friuli Venezia Giulia ha scritto Navarria -; non è opinione solo mia, ma dei 107 sindaci rappresentati da questa Assemblea che più volte si è espressa in merito. La nostra voce fa seguito a quella dei cittadini di Sappada ricorda ancora il presidente che hanno democraticamente e legittimamente pronunciato la loro volontà».
Il 9 e 10 marzo, infatti, al referendum consultivo partecipò il 75,5% degli aventi diritto al voto e il 95% dei voti fu a favore del trasferimento di Regione. Navarria ricorda tutto l'iter che è seguito per far giungere la volontà popolare dov'è oggi, compresi il voto favorevole del Consiglio provinciale di Belluno nel 2010 e l'approvazione all'unanimità di una mozione del Consiglio della Regione Veneto nel 2012 su tema. Il presidente dell'Assemblea ricorda alla presidente della Camera Boldrini le ragioni storico-culturali che giustificano il passaggio ed evidenzia che vanno invece «decisamente respinte come strumentali le affermazioni solo molto recentemente scaturite dai deputati veneti tendenti a qualificare il passaggio del Comune dolomitico meramente per vantaggio economico».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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