Hospice, il lieto fine si allontana

Lunedì 16 Ottobre 2017
Hospice, il lieto fine si allontana
IL CASO
UDINE Hospice: se n'è parlato, discusso, polemizzato per lungo tempo, ma i malati che necessitano di cure palliative, di tempo a disposizione, ne hanno poco. Finalmente questo centro ha trovato una collocazione, ma i tempi sembrano dilatarsi ancora prima di vederlo realizzato. Era il 2002, quindici anni fa, quando la Regione individuava il programma regionale di intervento per le cure palliative e hospice e con il decreto del 25 settembre 2002 il ministero della Salute approvava il piano regionale su questo tipo di strutture e i progetti preliminari degli interventi per realizzarle, confermando la disponibilità per la nostra Regione del finanziamento statale di 2 milioni di euro da destinare alla realizzazione di un Centro per le cure palliative di 15 posti letto. Poi, la legge regionale del 2014 elencava le residenze sanitarie assistenziali e gli hospice tra le strutture intermedie, preposte a svolgere una funzione intermedia fra l'ospedale e i servizi domiciliari e ambulatoriali.
La palla è rimbalzata dalla Fondazione HospiceRsa Morpurgo Hofmann, all'allora Ass 4 Medio Friuli fino ai banchi delle commissioni consiliari di palazzo D'Aronco e ai tavoli della Regione. Sono state diverse le soluzioni proposte nel corso degli anni, dall'ex caserma Piave al Gervasutta. Dopo un lungo peregrinare l'hospice ha trovato casa al padiglione Scrosoppi dell'ospedale di Udine. I tempi iniziano a farsi stretti, soprattutto per utilizzare quei due milioni che rischiano di tornare a Roma, come conferma una nota della direzione centrale Salute, datata aprile 2017, con la quale veniva comunicata la possibile prescrizione decennale della somma disponibile. Così si rende ancor più necessario procedere tempestivamente alla predisposizione della documentazione progettuale relativa all'intervento.
Detto, fatto? Non proprio. Non più tardi di due mesi fa, in sede di commissione, l'assessore regionale Maria Sandra Telesca e il direttore dell'Azienda integrata Mauro Delendi hanno affermato che «l'hospice a Udine si farà entro il 2018». Più facile a dirsi che a farsi, appunto. Nel padiglione di via Colugna saranno realizzate 15 stanze singole per la degenza ordinaria più 3 adattabili per la degenza diurna con tutti gli spazi di supporto, un intervento che prevede l'utilizzo dei 2 milioni e senza la necessità di una nuova gara per i lavori.
A quel punto, lo scorso agosto è scattato un decreto firmato Delendi per nominare il Rup (Responsabile unico del procedimento) per l'intervento di straordinaria manutenzione finalizzato alla collocazione definitiva dell'hospice-Unità di cure palliative di Udine. Tutto pronto, insomma, eppure non si è ancora dato il via allo sgombero della palazzina che dovrà ospitare il centro. Delendi, nella commissione in Comune, aveva sostenuto che ci sarebbe voluto «circa un anno e mezzo, 550 giorni. Confidiamo di ultimarla nel 2018». Calendario alla mano, non sembra possibile.
Dall'Azienda fanno sapere che il disbrigo della parte burocratica per procedere allo sgombero si esaurirà verso la fine di ottobre o gli inizi di novembre. Verosimilmente, l'edificio sarà pronto a fine anno, per iniziare i lavori che, pur procedendo spediti, non potranno terminare prima di inizio estate 2019. Intanto i malati terminali e le loro famiglie aspettano con tutte le difficoltà che comporta gestire i pazienti che necessitano di cure palliative.
Lisa Zancaner
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