IL SONDAGGIO
UDINE Il contratto di governo Lega-Cinque stelle prevede la flat tax e la riduzione dell'Irap. Ma le imprese, cosa ne pensano? Confartigianato Udine lo ha chiesto ai suoi associati nell'ambito dell'indagine congiunturale. Il risultato? Tutt'altro che scontato. Sull'istituzione di una flat tax con aliquote al 15 e 20% si dice favorevole il 78% dei 600 intervistati. E fin qui, nulla di strano. Balzano invece all'occhio il 13% di contrari e il 9% che la ritiene la ritiene ininfluente per l'azienda. «La possibile lettura - afferma il presidente di Confartigianato, Graziano Tilatti - è che per le nostre imprese la priorità è un'altra: la riduzione dell'Irap». A dirlo sono gli intervistati, che alla domanda come giudica la proposta di una riduzione dell'Irap per la sua azienda si sono schierati nettamente a favore. L'82% è favorevole, solo il 3% contrario, il 15% la ritiene irrilevante. «L'opinione complessiva - continua Tilatti - è ovviamente favorevole a entrambe queste misure di riduzione, ma se si escludono le risposte neutre, il profilo di risposta è nettamente diverso». La riduzione dell'Irap trova d'accordo il 96,5% degli artigiani (e contrari il 3,5%), l'introduzione di una flat tax articolata sulle due aliquote 15/20% è valutata positivamente dall'85,7% degli intervistati (e negativamente dal 14,3%). Ancora Tilatti: «La riduzione dell'Irap viene considerata probabilmente di più immediata attuazione e quindi convince la quasi totalità delle imprese artigiane, tenuto ovviamente conto della necessità della copertura finanziaria, mentre la flat tax genera una condivisione meno plebiscitaria. Confartigianato evidenza da anni che sotto il profilo tecnico per le microimprese è particolarmente efficace una riduzione dell'Irap attuata attraverso l'aumento della franchigia, più che mediante la riduzione dell'aliquota».
© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE Il contratto di governo Lega-Cinque stelle prevede la flat tax e la riduzione dell'Irap. Ma le imprese, cosa ne pensano? Confartigianato Udine lo ha chiesto ai suoi associati nell'ambito dell'indagine congiunturale. Il risultato? Tutt'altro che scontato. Sull'istituzione di una flat tax con aliquote al 15 e 20% si dice favorevole il 78% dei 600 intervistati. E fin qui, nulla di strano. Balzano invece all'occhio il 13% di contrari e il 9% che la ritiene la ritiene ininfluente per l'azienda. «La possibile lettura - afferma il presidente di Confartigianato, Graziano Tilatti - è che per le nostre imprese la priorità è un'altra: la riduzione dell'Irap». A dirlo sono gli intervistati, che alla domanda come giudica la proposta di una riduzione dell'Irap per la sua azienda si sono schierati nettamente a favore. L'82% è favorevole, solo il 3% contrario, il 15% la ritiene irrilevante. «L'opinione complessiva - continua Tilatti - è ovviamente favorevole a entrambe queste misure di riduzione, ma se si escludono le risposte neutre, il profilo di risposta è nettamente diverso». La riduzione dell'Irap trova d'accordo il 96,5% degli artigiani (e contrari il 3,5%), l'introduzione di una flat tax articolata sulle due aliquote 15/20% è valutata positivamente dall'85,7% degli intervistati (e negativamente dal 14,3%). Ancora Tilatti: «La riduzione dell'Irap viene considerata probabilmente di più immediata attuazione e quindi convince la quasi totalità delle imprese artigiane, tenuto ovviamente conto della necessità della copertura finanziaria, mentre la flat tax genera una condivisione meno plebiscitaria. Confartigianato evidenza da anni che sotto il profilo tecnico per le microimprese è particolarmente efficace una riduzione dell'Irap attuata attraverso l'aumento della franchigia, più che mediante la riduzione dell'aliquota».
