Fvg Pride l'8 giugno a Trieste nel salotto buono della città

Giovedì 24 Gennaio 2019
L'EVENTO
TRIESTE «No a qualsiasi forma di violenza e discriminazione». Sarà un Pride dell'unione quello che culminerà l'8 giugno con la parata lungo le vie di Trieste e con possibile arrivo in Piazza dell'Unità d'Italia, salotto buono del capoluogo giuliano che «non va rovinata» precisa Antonella Nicosia, presidente di Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia, che ieri ha presentato l'Fvg Pride 2019 ossia una serie di eventi, tra spettacoli, concerti e convegni, che si svolgeranno in tutti i capoluoghi del Friuli Venezia Giulia.
L'evento sarà sostenuto da un manifesto contro ogni tipo di discriminazione: «Non chiederemo il patrocinio per l'evento nè al Comune di Trieste nè alla Regione ma lo chiederemo agli altri Comuni: c'è chi comprende la convenienza di dare un patrocinio ai principi del manifesto e c'è chi ha ancora cento giorni per cambiare idea» ha aggiunto Nicosia riferendosi al Comune di Trieste che guidato dal centrodestra - sembra non intenzionato a concederlo, anche sulla base delle proprie politiche della famiglia. Si tratta della seconda edizione regionale (la prima si svolse a Udine nel 2017) ma della prima per Trieste: «Vogliamo combattere contro il tentativo di farci sparire istituzionalmente dalla società hanno detto gli organizzatori perciò saremo nelle strade di Trieste a difendere ciò che invochiamo nel manifesto a partire dalla parità dei diritti e desideriamo che la società civile si unisca alla nostra protesta per contrastare un clima di odio e discriminazione perchè Pride è un momento di lotta e rivendicazione: noi esistiamo prima di tutto come persone». La volontà è quella di rafforzare il percorso di sensibilizzazione e cambiamento della cittadinanza regionale verso le persone Lgbtqia «in un periodo storico nel quale questa comunità non è solo bersaglio di politiche discriminatorie ma viene anche strumentalizzata politicamente per legittimare politiche ideologiche che rendono vulnerabili i principi di parità e libertà garantiti nella nsotra Costituzione». Il comitato organizzatore è consapevole che rispetto a due anni fa, la situazione politica è profondamente cambiata e non si aspetta un'accoglienza come quella della prima edizione «ma siamo fiduciosi nella risposta della società civile». L'Fvg Pride è organizzato da Arcigay Arcobaleno Trieste e Gorizia, Arcigay Friuli, Lesbiche del NordEst-Lune Alfi e Associazione universitaria Iris. «Noi siamo, esistiamo e non cederemo ad essere relegati di nuovo all'invisibilità sottolineano gli organizzatori c'è bisogno di Fvg Pride, il corteo è solo la festa finale di un percorso che spera di far riflettere la cittadinanza sui comportamenti quotidiani e sulle parole che usiamo: nessuno deve vergognarsi del proprio corpo e status» perchè «rispettare il prossimo è uno dei comandamenti e chi si professa cattolico predica bene ma razzola male. Stiamo tornando drammaticamente indietro se non ci opponiamo». Dunque non solo corteo ma eventi di portata sociale, educativa e di intrattenimento culturale (presentazioni di libri, concerti, spettacoli teatrali, convegni e flash mob) che affronteranno le questioni legate alle tematiche Lgbtqia mirando a sensibilizzare i cittadini da maggio a giugno seguendo il modello di Pride Month. Intanto, a livello di Arcigay nazionale «stiamo preparando un esposto contro il titolo di Libero» ieri in edicola ossia C'è poco da stare allegri-Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay in prima pagina. L'Fvg Pride si basa sull'autofinanziamento, sul libero contributo dei cittadini: «Non esistono fondi, mai preso soldi pubblici e i patrocini finora sono stati gratuiti» ci tengono a precisare gli organizzatori.
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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