Fedriga annuncia una querela al Pd per un tweet

Domenica 22 Luglio 2018
LA POLEMICA
UDINE Rischia di finire a carte bollate tra il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e il Pd Fvg, a causa di un tweet con il quale ieri i Dem hanno commentato le poste puntuali che sarebbero in procinto di essere ratificate in Consiglio regionale durante l'assestamento di bilancio, il cui iter comincerà in Aula la settimana entrante. A far prendere questa piega alla faccenda è stato un tweet del governatore in persona, che ieri nel pomeriggio ha annunciato: «La prima querela che faccio da presidente della Regione? Al Partito democratico Fvg. Che non avendo accettato la sconfitta scrive tweet di questo tipo. Per informazione, comunico che siamo diversi da loro, ma loro ci misurano con il loro metro e sbagliano». Una presa di posizione secca, in risposta al Pd Fvg che ha scritto: «I consiglieri #Fvg di #centrodestra si prendono 30mila euro a testa dall'assestamento: soldi cash da spendere a discrezione per ringraziare dei voti ricevuti». E ancora: «@M Fedriga è garante della spartizione. Ecco il #cambiamento: si chiama clientelismo.@LegaFvg». Un botta e risposta partito dal fatto che sull'ammontare complessivo della manovra di assestamento 41 milioni ci sarebbe una disponibilità di 800-900mila euro da destinarsi secondo le indicazioni dei consiglieri regionali. Un comportamento non eccezionale, poiché anche in altre legislature una parte dei fondi disponibili erano lasciati alle destinazioni individuate dai consiglieri per rispondere a necessità puntuali del territorio. Questa volta però, nella ricostruzione all'origine della dura presa di posizione tra Lega e Pd, la disponibilità sarebbe solo ad appannaggio della maggioranza, che naturalmente ha in Aula i voti per far passare gli eventuali emendamenti presentati dai propri consiglieri. Un modo di procedere stigmatizzato dal segretario regionale del Pd, Salvatore Spitaleri, secondo cui questo sarebbe «altro che rapporto con il territorio, questo è un rapporto diretto di dare e avere che non fa onore al Consiglio regionale né alla maggioranza che lo indirizza. Qui ha aggiunto Spitaleri - non c'è neanche una linea d'indirizzo, una strategia d'investimento al cui interno i consiglieri potrebbero mettere con qualche logica le loro poste». Ma il segretario dei Dem non se la prende solo con il Carroccio, chiama in causa anche il M5S, che su questi temi ha sempre battagliato, e lo stuzzica: «Grillini, battete un colpo». In campo con il segretario c'è anche il capogruppo dei Dem, Sergio Bolzonello, che a un Fedriga che dice «ci misurano con il loro metro» ribatte: «Sia ai nuovi consiglieri, ma soprattutto a chi è stato rieletto e si è stracciato le vesti a ogni bilancio nella precedente legislatura, va ricordato che mancette o poste puntuali non hanno fatto parte della cultura della precedente amministrazione di Centrosinistra. Mai come nella passata legislatura sono state ridotte all'osso le poste puntuali. Ora vedremo quanto è solida la coerenza dell'assessore Zilli e del presidente Fedriga». Attacca ma anche propone l'alternativa il Patto per l'Autonomia. Il capogruppo, Massimo Moretuzzo, infatti, considera le eventuali poste puntuali come una «spartizione pro amici dei consiglieri di maggioranza», ma a rilancia con un appello al Consiglio: «Perché non pensare di destinare la somma a disposizione per sostenere delle borse lavoro per i nostri giovani?». Lunedì comincia la discussione sull'assestamento e si conoscerà la risposta.
Antonella Lanfrit
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