LAVORO
PORDENONE Sciopero dei lavoratori del Gruppo Electrolux oggi in occasione della manifestazione nazionale del sindacato dei metalmeccanici a Roma. La mobilitazione è stata voluta nella giornata in cui a Roma ci sarà il presidio per chiedere al Governo di intervenire sul fronte degli ammortizzatori sociali. A livello nazionale contratti di solidarietà e cassa integrazione cominceranno a scadere oggi in molte aziende con il conseguente rischio per migliaia di posti di lavoro. Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno organizzato un presidio davanti alla sede del ministero dello Sviluppo. Mentre i lavoratori Electrolux hanno deciso di lanciare un segnale: il gruppo svedese degli elettrodomestici è una delle principali aziende tra quelle che hanno utilizzato i contratti di solidarietà e dove scatterebbero possibili licenziamenti se non ci fosse una prosecuzione degli ammortizzatori. Una sorta di sciopero-simbolo rispetto al rischio di perdere gli ammortizzatori. Ma lo sciopero di oggi - a Porcia ci si fermerà due ore, una per l'assemblea l'altra per volantinare in Pontebbana - è anche l'occasione per mandare un messaggio alla multinazionale che si appresta, il 9 ottobre, a presentare il nuovo piano industriale per le fabbriche italiane.
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© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Sciopero dei lavoratori del Gruppo Electrolux oggi in occasione della manifestazione nazionale del sindacato dei metalmeccanici a Roma. La mobilitazione è stata voluta nella giornata in cui a Roma ci sarà il presidio per chiedere al Governo di intervenire sul fronte degli ammortizzatori sociali. A livello nazionale contratti di solidarietà e cassa integrazione cominceranno a scadere oggi in molte aziende con il conseguente rischio per migliaia di posti di lavoro. Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno organizzato un presidio davanti alla sede del ministero dello Sviluppo. Mentre i lavoratori Electrolux hanno deciso di lanciare un segnale: il gruppo svedese degli elettrodomestici è una delle principali aziende tra quelle che hanno utilizzato i contratti di solidarietà e dove scatterebbero possibili licenziamenti se non ci fosse una prosecuzione degli ammortizzatori. Una sorta di sciopero-simbolo rispetto al rischio di perdere gli ammortizzatori. Ma lo sciopero di oggi - a Porcia ci si fermerà due ore, una per l'assemblea l'altra per volantinare in Pontebbana - è anche l'occasione per mandare un messaggio alla multinazionale che si appresta, il 9 ottobre, a presentare il nuovo piano industriale per le fabbriche italiane.
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