Di Maio avverte: le elezioni regionali non influenzeranno le scelte romane

Lunedì 16 Aprile 2018
I GRILLINI
UDINE Mette distanza tra Trieste e Roma, Luigi Di Maio, forse perché sa che in Friuli Venezia Giulia la Lega e il centrodestra sono dati in vantaggio, forse perché non vuole che le elezioni qui siano ancelle di giochi di potere altrove. Invita il popolo friulano a decidere senza pensare alle manovre in capitale: «Non permettete a nessuno di utilizzare queste elezioni regionali per aumentare il peso contrattuale nella formazione del Governo dice alla piazza -. Andate a votare perché avete a cuore questa regione, non per dare più peso all'uno o all'altro per gli scambi di poltrone a Roma». Prima di chiudere l'intervento, però, aggiunge: «Io spero che in questa Regione si possa fare un buon risultato, se lo vorrete, e questo risultato sarà sostenuto molto presto da un Governo nazionale a 5 Stelle».
OLTRE 500 IN PIAZZA
Dopo la tappa al Vinitaly, il leader del Movimento è arrivato in furgone a Udine, in piazza XX Settembre, per salire sul palco assieme al candidato alla Presidenza del Fvg, Alessandro Fraleoni Morgera, e ai candidati sindaci. Quasi 500 persone lo hanno accolto: «Grazie di essere qui sotto la pioggia - dice lui, dopo aver rifiutato l'ombrello che gli ha porto Rosaria Capozzi, candidata a prima cittadina nel capoluogo friulano, e aver invitato la gente a chiudere i loro, per permettere a tutti di vedere il palco -, prima di tutto volevo ringraziarvi perché avete contribuito a farci diventare il primo partito del Paese e il primo movimento d'Europa con oltre il 11 milioni di voti, che non lasceremo nell'angolo: faremo di tutto per creare un vero Governo del cambiamento». Riassume la situazione, Di Maio: non un esecutivo di compromessi sulle poltrone, né un'alleanza, ma un contratto di Governo basato sui punti programmatici condivisi con le altre forze politiche come il business dell'immigrazione. Ripete che gli interlocutori, per lui, sono due: la Lega che deve prendere una scelta nella vita, o la rivoluzione o la restaurazione stando con Berlusconi con cui non potrò mai fare un governo; o il Pd, che deve scegliere se stare all'opposizione o mettere insieme i punti più importanti. Cassa decisamente l'ipotesi terzo uomo: «Per contare anche in Europa, abbiamo bisogno di esserci con un presidente del Consiglio che sia passato al vaglio delle elezioni, legittimato dal popolo». Scarta duqnue le ipotesi Cantone, Cottarelli o Severino. Di Maio ribadisce i temi già annunciati in campagna elettorale (taglio delle leggi, sostegno alle imprese, riduzione di sprechi e abolizione dei vitalizi), ma sono pochi i riferimenti alla realtà strettamente regionale: reduce dal Vinitaly, cita il patrimonio agroalimentare del Friuli Venezia Giulia: «Siete una di quelle regioni che prima di tutto va tutelata per la sua specialità. Per tanti anni queste regioni sono state considerate un problema del paese, io invece credo fortemente nel fatto che l'autonomia sia una cosa importantissima. Il punto è se la si amministra per tagliare gli ospedali o per dare un ospedale in più; per tutelare anche le minoranze o solo per finanziare sprechi e privilegi». Andremo sempre di più verso le autonomie territoriali e noi non solo le tuteleremo: chi chiederà più autonomia, sarà ascoltato».
CANDIDATO PRESIDENTE
Prima di lui, interviene il candidato presidente, Fraleoni Morgera, che elenca i problemi da risolvere (lavoro, sanità ridotta allo sfacelo, denatalità) e le soluzioni a 5 Stelle (innovazione nel sistema produttivo, piano strategico per cultura e turismo, potenziamento del sistema sanitario e dei servizi). Noi conclude -, non dovendo fare accordi elettorali con nessuno, a differenza degli altri, a partire dalla settimana prossima, presenteremo la nostra giunta e i cittadini potranno sapere chi li governerà.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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