«Così ho creato un'impresa a 17 anni»

Lunedì 18 Dicembre 2017
«Così ho creato un'impresa a 17 anni»
LA STORIA
UDINE Uno ama lo skate, l'altro l'informatica. Entrambi, in compenso, sono appassionati di fisica. Ed è stato proprio grazie alla fisica che si sono conosciuti: Sebastiano Riebler e Michele Lizzit si sono infatti incontrati all'Inspyre 2017, International School on Modern Physics and Researc, cui partecipano studenti provenienti da 7 Paesi Europei. Da lì è stata sviluppata l'idea che ha portato i due ragazzi friulani di 18 anni, studenti del liceo scientifico Copernico di Udine, a creare uno skateboard elettrico che può raggiungere velocità e autonomia maggiori di quelli oggi sul mercato. «Ho avuto una skate elettrico spiega Sebastiano, che frequenta la 5° AF e vive a Cormons -, e per la tesina finale di maturità ho deciso di costruire uno skate con le caratteristiche che volevo io. Il risultato è uno skate che può andare più veloce e più lontano. Riebler ha realizzato la tavola e montato le componenti elettroniche e meccaniche; Lizzit, invece, oltre a partecipare alla progettazione, ci ha messo del suo sviluppando una app, alternativa al telecomando e per il settaggio dello skate: praticamente, quindi, la tavola si può gestire via smartphone. Il progetto, cui i due ragazzi hanno lavorato in maniera indipendente, fuori dall'orario scolastico, è anche stato selezionato per partecipare alla Maker Faire di Roma. L'idea, ora, è di metterlo in commercio, anche se le tempistiche non sono certe perché la priorità per entrambi i due studenti è l'esame di maturità: «Ci stiamo ancora lavorando spiega Michele, che è di Udine e frequenta la 5° E -; sto sviluppando l'app e voglio vedere se riesco a implementarla con altre funzionalità, ad esempio con una sorta di pilota automatico in grado i seguire la linea della strada. Inoltre, per commercializzarlo, dobbiamo valutare se è competitivo e affrontare i problemi legati alla messa in produzione».
LE INVENZIONI
Approccio da professionisti, anche perché i due diciottenni hanno già alle spalle altre invenzioni. «Sono sempre stato appassionato di tavole longboard che sono più lunghe di quelle normali e più veloci spiega Sebastiano, che, tra l'altro, è un atleta di triathlon ed è bilingue perché figlio di madre italiana e padre austriaco -, così nel 2016, con due miei amici, Massimo Caramel e Arturo Bevilacqua, abbiamo creato LongboArt, una piccola impresa: abbiamo iniziato creando tavole per noi, poi abbiamo provato a venderle: le personalizziamo come ci viene chiesto».
I SOGNI
Non solo, a giugno 2017, Riebler, con un gruppo di compagni, ha vinto anche l'iniziativa Impresa simulata ideata da Confcommercio Udine nell'ambito dell'alternanza scuola/lavoro, con un progetto di impresa che organizza eventi in villa (progetto per cui i ragazzi hanno redatto un piano economico e le linee guida dell'azienda): «I miei due sogni conclude -, sono diventare ingegnere e imprenditore. Dovrò studiare per realizzarli. Se potessi costruire un'impresa che lega entrambi gli aspetti, sarebbe fantastico». Non è da meno Michele, che ha lavorato a diversi progetti innovativi: «Assieme ad alcuni compagni racconta Lizzit -, ho realizzato un sistema per la gestione delle campanelle all'interno della scuola e PhyLab 2.0, un sistema per l'acquisizione e l'elaborazione di dati pensato per essere usato in un laboratorio scolastico di fisica, in grado di acquisire misure in maniera automatica e trasmettere i dati direttamente agli smartphone o altri dispositivi connessi (anche questo progetto è stato selezionato per la Maker Faire, nel 2015). Tempo fa, ho anche realizzato un progetto che utilizzava vecchie stampanti 2 D per farne una 3 D: ho fatto un prototipo, ma è una versione primitiva che sto cercando di migliorare». Di solito, i lavori di Michele vengono caricati sul web in open source: «Rendo i codici consultabili in rete così che i progetti siano replicabili dice -: credo nell'open source».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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