Corte dei conti: i controlli non funzionano

Sabato 17 Febbraio 2018
Corte dei conti: i controlli non funzionano
IL GIUDIZIO
TRIESTE Una regione «sostanzialmente sana ma con segnali di fragilità». La procuratrice regionale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia Tiziana Spedicato parla di «corruzione pulviscolare» che «non produce danni devastanti», tuttavia «si tratta segnali di criticità nella pubblica amministrazione che però complessivamente gestisce bene le risorse pubbliche».
Ed ecco che proprio dalla Procura contabile, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario ieri a Trieste, è giunto un «monito affinché ogni amministrazione con massimo impegno controlli le proprie gestioni».
E poi la sanità: «La Procura finora non ha ricevuto alcuna segnalazione né denuncia di danno concreto sull'applicazione della riforma».
Nessun intervento, quest'anno, da parte della presidente della Regione (e candidata alla Camera) Debora Serracchiani, che una volta terminata la cerimonia si è dileguata in velocità.
I CONTROLLI
Spedicato si è soffermata anche sui risultati delle misure di autocontrollo previste dal nuovo codice della giustizia contabile che richiede alle amministrazioni «un ruolo attivo circa la legalità finanziaria» dunque «non solo devono denunciare le fattispecie di danno erariale ma anche impedire l'aggravarsi del danno una volta accertato ricorrendo a misure di autotutela».
Ecco che «la Procura ha svolto un ruolo di stimolo e autocorrezione verso le amministrazioni conseguendo recuperi per oltre 220 mila euro e, una volta emessi gli inviti a dedurre, ci sono stati soggetti indagati che hanno riparato spontaneamente il danno così che nei bilanci degli enti danneggiati sono entrati nel 2017 circa 315 mila euro» dunque «sono stati recuperati danni per quasi 500 mila euro».
I NUMERI
Per quanto riguarda le attività inquirenti, sono state richieste condanne per 6,7 milioni di euro e contestate responsabilità erariali (con 45 inviti a dedurre) per 15,7 milioni. Pronunciate condanne per 6,2 milioni di euro. Spicca la contestazione alla fondazione ex Ipab per la cattiva gestione (e omesso controllo) di un contributo regionale pluriennale di 100 mila euro per 10 anni. Il finanziamento erogato dal 2007 al 2014 per 800mila euro complessivi è stato contestato dalla Procura «quale inutile spesa per l'ente erogatore e quindi danno» e poi il caso del professore universitario che svolgeva attività privata professionale in assenza della necessaria autorizzazione: pari a 350mila euro il danno contestato e a 800mila in un altro caso analogo. Per un ammanco di oltre 350mila euro, un invito a dedurre è stato emesso nei riguardi di un agente di Polizia che svolgeva funzione di agente contabile per la cassa della mensa: si è appropriato delle somme riscosse dai colleghi per il servizio mensa omettendo di riversarle e di rendicontarLe. Infine la condanna di un funzionario regionale che si è appropriato di oltre 2 milioni di euro.
E poi reati legati ai maggiori costi degli appalti dei lavori pubblici, frodi e assenteismo (anche del personale militare simulando infermità o producendo certificazione sanitaria contraffatta e percependo lo stipendio senza lavorare).
Sulla carenza di organico amministrativo ha posto l'accento il presidente della Sezione giurisdizionale Paolo Simeon: 9 le unità in servizio da luglio 2017 ma ne servirebbero 14. La Sezione ha verificato 1.425 conti.
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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