Condanna la contessa di Strassoldo a pagare centomila euro alla Regione

Sabato 16 Dicembre 2017
Condanna la contessa di Strassoldo a pagare centomila euro alla Regione
IL CASO
UDINE La Corte dei Conti del Fvg ha condannato la contessa Gabriella Williams di Strassoldo al pagamento di 100mila euro in favore della Regione Friuli Venezia Giulia, in relazione a un contributo pubblico erogato in passato per il Recupero del centro storico di Strassoldo. Era stata la Procura regionale contabile a citarla in giudizio con un'azione risarcitoria avviata a seguito di una segnalazione della Compagnia di San Giorgio di Nogaro della Guardia di Finanza. Secondo la teoria accusatoria, avrebbe stipulato un contratto di comodato attribuendo fittiziamente a un cittadino tedesco (successivamente deceduto) la disponibilità di una parte del complesso storico. Presentando entrambi domanda di contributo al Comune di Cervignano (l'uno per il restauro della Torre del Castello, l'altra della Pileria del Riso), avrebbero percepito così la somma complessiva di 200mila euro. Il doppio, sempre secondo l'accusa, del contributo pubblico previsto nella forma de minimis, con massimale di 100mila euro. Sarebbe stata poi lei, sempre in ipotesi d'accusa, a gestire in modo unitario l'intero complesso del Castello di Sopra. Williams di Strassoldo, che si è costituita in giudizio assistita dall'avvocato Mario Nussi, si è difesa sostenendo che il contratto non era simulato e che i due immobili erano distinti. Secondo la difesa di Williams di Strassoldo, il cittadino tedesco aveva progettato di trasferirsi a vivere a Strassoldo ma i progetti non furono poi realizzati a causa della malattia che ne determinò infine il decesso. Sempre secondo la difesa della donna, proprio a seguito della malattia che lo teneva spesso lontano, lei avrebbe svolto delle commissioni per suo conto, con una gestione delle camere sporadica e comunque come sua mandataria. Aveva anche negato una gestione unitaria dell'attività e spiegato che, in ogni caso, il bando non impediva in concreto che l'esercizio venisse delegato a terzi. Tutti motivi per cui aveva chiesto il rigetto del ricorso della Procura contabile. Respinta un'eccezione di prescrizione quinquennale, la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia con la sentenza depositata il 14 dicembre in segreteria ha ritenuto invece che «più indizi convergono nel far ritenere che la commercializzazione e la gestione dell'intero compendio turistico costituito dalla Pileria del Riso, dalla Torre del Castello di Sopra e dalle unità abitative Casa la Vicinia, Casa Rambaldo e Casa Artuico fosse curata direttamente dalla Williams di Strassoldo». In conclusione, per la Corte contabile, la partecipazione del cittadino poi deceduto «alla procedura per l'accesso al contributo () non fu determinata dalla volontà di recuperare un immobile da destinare a struttura ricettiva turistica e gestire in proprio al suo interno un'attività di affittacamere si legge ancora nelle motivazioni -, bensì dalla mera finalità di consentire alla signora Williams di Strassoldo () di beneficiare di un contributo che alla stregua delle condizioni imposte dal regime de minimis, non le poteva essere riconosciuto».
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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