Comparto unico e sanità, sindacato in pressing sul rinnovo

Giovedì 13 Dicembre 2018
IL PRESIDIO
TRIESTE Presidio dei sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Cisal Enti locali e Ugl ieri mattina a Trieste davanti al Palazzo del Consiglio regionale. Il motivo? La mancata risposta della Giunta regionale in merito ai contratti del Comparto unico e della Sanità, rinnovati quest'anno ma già prossimi alla naturale scadenza del 31 dicembre. Da qui, la richiesta di essere sentiti dai capigruppo per rivendicare spiegazioni sull'assenza di poste, nella manovra di bilancio, per la copertura dei due rinnovi oltre che lo sblocco dei fondi per la contrattazione decentrata negli Enti locali nel biennio 2019-2020.
Al tema dei contratti in Sanità, ha risposto l'assessore Riccardo Riccardi: «La Regione è allineata, per quanto riguarda la copertura sino ad oggi, avvenuta con 30 milioni, per quanto concerne il Comparto unico, mentre è ancora in fieri la contrattazione dirigenziale. La rinegoziazione 2019-2021 ha precisato la fa il Governo e noi come Regione intanto abbiamo previsto nella Stabilità una copertura di 5 milioni per il prossimo anno. Ci sarà tempo per trattare sulle cifre per l'aumento della copertura».
Presente anche l'assessore alle Finanze Barbara Zilli: «Ci sono anche 5,2 milioni per il rinnovo dei contratti dei dipendenti dell'ente Regione», ha sostenuto, mentre Sebastiano Callari (Funzione pubblica) ha elencato i compiti che spettano ai Comuni e relativi fondi annunciando un emendamento ad hoc per fugare i dubbi interpretativi che si sono creati con la passata legislatura: «Gli Enti locali devono ricominciare ad accantonare i fondi per la prossima stagione contrattuale».
Complessivamente, dal 2010 al 2015, il mancato rinnovo dei contratti e del turnover ha portato ad una perdita per i lavoratori, e dunque un risparmio per la Regione, di circa mezzo miliardo di euro nel solo Comparto unico a cui vanno sommati i risparmi del mancato turnover 2016-2018 per il blocco del contratto Sanità dello stesso periodo: «Tradotto ha detto Massimo Bevilacqua della Fp Cisl , si parla di una perdita in sette anni dai 250 ai 280 euro di stipendio, non recuperata dai contratti 2016-2018».
Il Comparto unico ha perso oltre 3mila posti di lavoro dal 2009 ad oggi, 700 solo negli ultimi due anni: sblocco del turnover, dunque, ma anche riapertura di assunzioni che non sia solo precariato. Sul fronte Sanità «c'è un vuoto di organico di mille posti persi dal 2010 al 2015 ha detto Orietta Olivo (Fp Cgil) , mentre tra il 2016 e il 2017 ne sono stati recuperati solo circa 500: va riaperta la possibilità di assumere».
Con un emendamento si cercherà di sbloccare i 13 milioni per la contrattazione decentrata negli Enti locali per il biennio 2019-2020. La Giunta inoltre ha elaborato una modifica che prevede la riduzione dell'1% dell'Irap per le aziende che, nell'ambito della contrattazione collettiva di secondo livello, si porranno l'obiettivo di migliorare il benessere sociale, sanitario ed educativo dei dipendenti concludendo accordi per favorire una maggiore conciliazione tra lavoro e genitorialità.
E.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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