Casa dello studente, sì all'alternativa

Martedì 5 Settembre 2017
Casa dello studente, sì all'alternativa
«Il numero di posti messi a disposizione dai convitti udinesi è sufficiente a coprire il fabbisogno, cioè le circa 115 domande pervenute per trovare sistemazione in queste strutture». È la sintesi che l'assessore regionale all'Istruzione Loredana Panariti ha fatto ieri sera al termine dell'incontro avuto con i vertici dell'Ardiss, l'Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori, e i convitti cittadini che hanno manifestato disponibilità ad accogliere gli studenti universitari che non potranno alloggiare alla Casa dello studente di via Ungheria da ottobre, causa intervento straordinario di manutenzione.
Un cantiere che durerà due anni accademici, per l'adeguamento normativo e l'efficientamento energetico. L'investimento di 6,334 milioni. Una quota -2,314 milioni - arriva dalla legge 338/2000, la restante parte (4 milioni) sarà coperta da un mutuo bancario a carico dell'Ardiss e da un contributo della Fondazione Friuli. «L'incontro ha aggiunto Panariti si è svolto in un clima di grande collaborazione e i Convitti, che hanno ribadito la disponibilità ad accogliere gli studenti, hanno anche dichiarato di mantenere una riserva a favore delle matricole aventi diritto».
Hanno partecipato all'incontro i rappresentanti delle strutture udinesi di Bearzi, Tomadini, Renati, Sacro Cuore, Maria al Tempio, Le Grazie, Bertoni, Dimesse e Paolini. Ieri si sono chiariti i capisaldi del convenzionamento tra Ardiss e i singoli Convitti. «L'Ardiss ha aggiunto l'assessore Panariti provvederà immediatamente a formalizzare i passaggi necessari e a contattare tutti gli studenti interessati per rappresentare l'offerta completa che è messa loro a disposizione».
Sono invece circa un'ottantina gli studenti che hanno deciso di cercar casa sul mercato privato. Per questi, sono previsti 1.200 euro annui legati al contributo regionale per l'alloggio. Una cifra che si somma alla borsa di studio, aumentandola così di circa il 20 per cento. «Siamo una delle pochissime regioni italiane dove tutti quelli che posseggono i requisiti, ottengono la borsa di studio e questo grazie alle risorse regionali che integrano in modo consistente quelle statali e quelle provenienti dalle tasse universitarie», ha ricordato in conclusione Panariti.

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