Bancarelle costrette a smontare prima «Meteo tiranno, in calo le presenze»

Martedì 13 Marzo 2018
IL CASO
UDINE Meteo davvero tiranno per le bancarelle di Udineuropa, la manifestazione che anche quest'anno ha portato in piazza Primo maggio quasi 140 bancarelle, da diversi Paesi del vecchio continente, oltre che, ovviamente, da altre regioni italiane. Se l'anno scorso, nella medesima location di piazza Primo maggio, era stato il grande caldo a farla da padrone, quest'anno, all'inverso, è stato un violento acquazzone assai poco primaverile a guastare il finale della rassegna.
«Purtroppo - constata il presidente del gruppo Fiva Udine ambulanti, Cristiano Zabeo - il tempo è stato avverso e la domenica l'abbiamo proprio persa. Anche per una questione di sicurezza, abbiamo dovuto limitare l'orario, inizialmente previsto fino alle 23. Dopo la mattinata, verso le 14, abbiamo dato la possibilità agli operatori di smontare, visto che dopo le 15 davano l'allerta meteo. Così, abbiamo dato il via libera allo sgombero, per permettere le operazioni in sicurezza. Abbiamo perso tutto il pomeriggio e la sera, ma d'altronde contro il meteo non si può andare».
Il giro d'affari, va da sé, ne ha risentito. Zabeo non ha cifre certe, ma constata che «perdendo buona parte della domenica, che di solito è il cuore della manifestazione, si è persa una buona fetta anche a livello economico. Non è quantificabile, perché nel nostro lavoro non c'è niente di matematico, ma di sicuro perdere la domenica significa perdere qualcosa di importante: se la prima giornata è quella della curiosità, sono il sabato e la domenica i giorni degli acquisti». Per esserci, gli operatori avevano versato una quota. «Noi lavoriamo in autofinanziamento, non ci sono contributi. La quota andava dai 430 euro per il settore no food e arrivava fino ai mille euro per le cucine. Un pacchetto al cui interno c'è tutto, dai servizi di sicurezza alla vigilanza notturna, dai wc chimici all'occupazione del plateatico, oltre alla pubblicità». Per il futuro pensa a dei correttivi da suggerire al Comune? «A bocce ferme faremo tutte le nostre analisi. Adesso potrebbe parlare la pancia e non è così che lavoriamo. È chiaro che quando ci si mette il meteo, il problema diventa di fortuna. Cercheremo di ragionare a mente fredda per capire se sia necessario qualche correttivo. Nelle ultime edizioni a Udine il meteo l'ha fatta da padrone: l'anno scorso, era troppo caldo, con 40 gradi, e quest'anno c'è stata la pioggia. Sicuramente ci aspettavamo più presenze».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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