A4, alle Regioni la scrittura delle regole

Mercoledì 23 Maggio 2018
A4, alle Regioni la scrittura delle regole
LO SBLOCCO
TRIESTE Sarà anche stato un intervento a gamba tesa, però ha sbloccato uno stallo sempre più insidioso della nuova concessione per l'autostrada A4 Venezia-Trieste, ora in capo ad Autovie venete in regime di proroga.
IL RESET DELLA PARTITA
L'intervento è opera del Ministero dell'Economia, che nel corso di un vertice convocato per ieri mattina a Roma ha affermato la necessità di attribuire alle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto il compito di scrivere il contratto di collaborazione orizzontale, ossia il testo dell'intesa fra lo Stato e le Regioni medesime per affidare a una società interamente pubblica (in questo caso la Newco Autostrade Alto Adriatico) la gestione della rete e a un organismo paritetico con il Governo nazionale il potere di decidere dove e come allocare i proventi dei pedaggi nell'ambito di infrastrutture di trasporto e logistica in Fvg e nel Veneto orientale.
A PASSO DI CARICA
Un lavoro da eseguire a passo di carica, diciamo entro questo mese, considerata l'urgenza di presentare un testo condiviso con lo Stato alla Direzione generale Mercato della Commissione europea. Sarà infatti Bruxelles a pronunciare l'ultima parola: via libera alla gestione domestica pubblica dell'A4 (e in parallelo dell'A22 Autobrennero), oppure un ordine di indire la gara per riassegnare la concessione. Tale ultima e fosca eventualità imporrebbe di fatto al Fvg la perdita di Autovie venete (con oltre 600 dipendenti) e dei profitti trentennali indotti dal rinnovo della gestione.
IL TESTO INACCETTABILE
Un primo testo del contratto era stato scritto in questo ultimo paio di settimane dall'alta dirigenza del Ministero delle Infrastrutture: prevedeva, in particolare, che la supervisione, il potere d'indirizzo e la destinazione dei profitti fossero appannaggio di un organismo di sette componenti a maggioranza di nomina statale (quattro fra i quali il presidente). In altre parole: alle Regioni l'onere di gestire l'autostrada e a Roma l'onore del comando. Non solo: allegata al contratto figurava una bozza di convenzione assai simile a quelle normalmente adottate per le concessioni ordinarie a soggetti di mercato vincitori di gara.
Appena letti tali testi, da Trieste si è levato un No spontaneo e contrariato, ma è da Trento e Bolzano, le cui Province controllano l'Autobrennero, che è arrivato nella capitale qualcosa di simile a un uragano frammisto di rabbia e protesta.
DOVE VANNO I SOLDI
Così alla riunione di ieri il compito di tagliare il nodo gordiano è toccato ad Alessandra Dalverme, alto dirigente del Ministero dell'Economia, che ha messo d'accordo tutte le parti interessate sulle modalità per uscire una buona volta dal guado. Alla svelta.
Le Regioni, in omaggio alla loro autonomia ma ancor più alla prospettiva dei compiti che si auto-attribuiranno in questa eterna partita, dovranno dettagliare le modalità operative con le quali determinare le ricadute finanziarie sul territorio in termini di infrastrutture e i criteri d'individuazione delle opere da mettere in campo.
L'INCOGNITA NUOVO GOVERNO
Ma siccome il diavolo si nasconde sovente nei dettagli, questa nuova bozza contrattuale fra Stato e Regioni si va a scrivere proprio mentre nasce un nuovo Governo, oltretutto non propriamente in linea con l'attuale establishment dell'Unione europea. Ed è di tutta evidenza che il testo del contratto dovrà essere condiviso dal nuovo ministro e in generale dal nuovo Esecutivo d'Italia. Di buono, sul piano del pragmatismo politico, c'è che ai vertici di Veneto e Fvg si trovano due esponenti di primissimo piano della Lega, alleata di Governo dei 5 Stelle, e che Luca Zaia e Massimiliano Fedriga non hanno alcuna intenzione di rinunciare alla nuova concessione autostradale.
Maurizio Bait
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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