Veneto Banca: «Pubblicate il decreto»

Sabato 18 Agosto 2018
L'INIZIATIVA
TREVISO Nuovo capitolo nella vicenda dei risarcimenti ai molti risparmiatori rimasti vittime del crac di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza: tredici associazioni di risparmiatori delle ex banche popolari venete e di consumatori, fra cui Adiconsum, Adusbef, Codacons ed Ezzelino Terzo da Onara, hanno chiesto formalmente ieri al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, «l'immediata pubblicazione del decreto attuativo della legge vigente (il cosiddetto fondo di ristoro approvato con la legge di bilancio del 27 dicembre 2017) e come da contratto di Governo, garantendo le risorse necessarie per il rimborso integrale».
LA SOLLECITAZIONE
La richiesta punta alla promulgazione al più presto (entro il 30 settembre) del regolamento già definito, di cui sono stati resi noti ieri i dettagli ad opera delle stesse organizzazioni, in modo da accelerare la messa a disposizione dei risparmiatori traditi dei primi 25 milioni di euro previsti per il 2018. I contenuti della bozza di regolamento saranno descritti in un incontro con gli interessati fissato per lunedì prossimo a Vicenza.
LE CONDIZIONI
Nel documento, è stato evidenziato, sono previsti, in particolare, l'assenza di limiti per l'ammontare del danno subito e di condizionamenti di «reddito e stato patrimoniale» dei soggetti danneggiati dal default di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Sono inoltre indicati la semplificazione della procedura per la richiesta del danno a carico dell'interessato e l'immediato pagamento di chi abbia ottenuto a proprio favore un pronunciamento «di una sentenza, anche di primo grado, o di un lodo divenuto esecutivo» da parte, ad esempio, dell'Arbitro per le controversie finanziarie (Acf).
I LIMITI
Il regolamento di cui si chiede l'attuazione, inoltre, non pone limitazioni di data e o di modalità di come si sia entrati in possesso delle azioni e l'accesso al fondo è aperto anche ai risparmiatori che, nella primavera del 2017, abbiano accettato l'Offerta pubblica di Transazione (Opt) avanzata dai due istituti e riscuotendo in questo modo una somma pari a circa il 15% del danno subito. In questo caso, ovviamente, la rifusione avverrebbe per la quota residua. Tutto questo avvicinerebbe i risparmiatori veneti a una conclusione quantomeno parzialmente favorevole della loro vicenda, ma, affinché questo avvenga, è necessaria la pubblicazione del decreto attuativo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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