Vaccini, oggi si decide se tenere i novax fuori dall'asilo

Mercoledì 26 Settembre 2018
IL CASO
TREVISO Come ci comportiamo con i genitori che hanno fissato un appuntamento per vaccinare i loro figli ma che alla fine non si sono mai presentati in ambulatorio e continuano a rinviare? È questa, in sintesi, la domanda che il dipartimento di Prevenzione dell'Usl della Marca ha inoltrato alla Regione. Si tratta di un punto fondamentale. Non ci sono numeri ufficiali, ma si stima che nel trevigiano ci siano centinaia di famiglie novax che si stanno comportando in questo modo e che al momento non rischiano sanzioni. Nel frattempo hanno potuto iscrivere i figli a scuola, visto che bastava esibire la richiesta di appuntamento, senza dover poi certificare l'avvenuta vaccinazione.
IL VERTICE
Oggi ci sarà un incontro ad hoc a livello regionale. La risposta dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. «Dobbiamo capire se considerare inadempienti rispetto all'obbligo vaccinale tutti i genitori che hanno fissato un appuntamento ma che poi l'hanno continuamente rinviato senza una giustificazione spiega Mauro Ramigni, responsabile del servizio igiene e sanità pubblica dell'ex Usl di Treviso sono persone che evidentemente confidavano in una moratoria o direttamente nell'abolizione della legge. Alcuni ci dicono che sono mancati i nonni, come capitava a scuola. Quando si superano i quattro nonni, però, si pone un problema. Dovessero essere considerate inadempienti a tutti gli effetti, ci sarebbero molti bambini che potrebbero essere sospesi dagli asili nido e dalle scuole dell'infanzia».
GLI APPUNTAMENTI
In teoria l'appuntamento si potrebbe saltare solo a fronte del certificato di un pediatra che attesti i problemi di salute del bambino da sottoporre alle vaccinazioni. Ma l'Usl non ha mai voluto calcare la mano: «Noi siamo sempre disponibili chiarisce il medico se dopo dieci appuntamenti saltati, una famiglia ci chiede un altro appuntamento, ne fissiamo un undicesimo». Adesso, però, è arrivato il momento di tirare una riga. La speranza è che venga definito un modus operandi condiviso in tutta Italia.
LE CIFRE
Parlando di numeri, a livello generale, cioè comprendendo tutti e 140mila i bambini e i ragazzi da 0 a 16 anni, sono 6.500 quelli che non si sono ancora vaccinati contro il morbillo. E circa 3.200 non hanno completato l'esavalente. «Anche queste sono situazioni a rischio», sottolinea Ramigni. Gli under 6 che non hanno ancora completato le vaccinazioni, età in cui si può essere sospesi da scuola, sono 1.200 per quanto riguarda il tetano e 2.300 per il morbillo, su 38mila. Sul fronte delle autocertificazioni, continuano i controlli eseguiti dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni (Nas), che hanno raccolto dati in diverse scuole e nel dipartimento di Prevenzione. Sono sette in tutto il Veneto (e ce ne sono anche nella Marca) le famiglie che avrebbero firmato un documento fasullo e che rischiano di essere denunciate per falso in atto pubblico.
M. Fav.
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