Vaccini, genitori novax si pentono sempre meno i ragazzi non protetti

Martedì 22 Maggio 2018
IL CASO
TREVISO I tentativi di convincimento da parte del dipartimento di prevenzione dell'Usl della Marca scalfiscono il muro delle famiglie novax trevigiane. Ma non lo sgretolano. Anzi. Ormai si è arrivati allo zoccolo duro. Restano poco più di 250 i bambini con meno di sei anni completamente scoperti. Non sono stati immunizzati. E in più le famiglie non hanno consegnato agli asili nemmeno una carta sulla loro situazione vaccinale entro il termine del 30 aprile. Nulla di nulla. Nemmeno la prenotazione dell'appuntamento con il dipartimento di prevenzione. Non vengono messi fuori dai nidi e dalle materne, come prevederebbe la legge sull'obbligo vaccinale, solo perché l'Usl ha deciso di dar corso a un ultimo appello fissando d'ufficio per ognuno di loro un appuntamento per procedere con le vaccinazioni.
I RIPENSAMENTI
«Qualcuno ci sta ripensando di propria spontanea volontà rivela Sandro Cinquetti, responsabile dell'Igiene pubblica dell'azienda sanitaria provinciale e questo è significativo». Qualcuno sta rivedendo le proprie posizioni novax, ma non i numeri del fenomeno: «Ci sono delle famiglie che alla luce del clamore suscitato dalla scadenza adesso ci contattano conferma Mauro Ramigni, responsabile del servizio igiene e sanità pubblica dell'ex Usl di Treviso non stiamo parlando però di grandi cifre rispetto al totale di chi è ancora inadempiente». Chi non è corso ai ripari fino ad oggi, difficilmente lo farà in extremis. Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, confida di poter ancora convincere il 30 o anche il 40 per cento delle famiglie novax. Ma a quanto pare questa è destinata a rimanere una speranza. Da quanto si apprende, sarà un'impresa anche solo scendere sotto i 200 bambini totalmente inadempienti.
LE ROCCAFORTI
Le roccaforti del duri e puri sono quelle consuete: si va dalla zona della castellana a quella del Grappa. Intanto, comunque, non dovrebbero emergere nuovi problemi fino alla fine dell'anno scolastico. L'Usl si è infatti riservata di valutare tutti i documenti inviati dalle scuole a fine aprile. Sono circa 3.200 posizioni, su un totale di 38mila bambini con meno di sei anni. Bisogna capire se i documenti presentati dai genitori per certificare l'impossibilità di procedere con le vaccinazioni siano in regola. Nel caso in cui le carte non fossero ritenute adeguate, i bambini in questione finirebbero a ingrossare l'elenco degli inadempienti. Allo stesso tempo l'Usl richiamerà per l'ultima volta anche chi non ha fatto nulla e non ha presentato nulla. Molte famiglie novax hanno risolto l'inghippo tenendo direttamente a casa i loro figli da scuola.
LE SOSPENSIONI
Al momento nella Marca sono stati sospesi solo due piccoli alunni da altrettante materne parrocchiali tra la castellana e il Grappa. Altri asili, compresi alcuni statali, hanno pronte le lettere di sospensione. Ma sono state bloccate da altre lettere: quelle che l'Usl sta inviando alle famiglie totalmente inadempienti. L'operazione verrà conclusa entro la fine di maggio. Nel frattempo i bambini potranno continuare a frequentare la scuola proprio grazie a questo appuntamento preso d'ufficio dall'azienda sanitaria. In attesa delle risposte, poi, si arriverà alla fine dell'anno scolastico. Insomma, ci si penserà in estate. Questo, alla fine, è sempre stato l'obiettivo dell'Usl: «Il prossimo anno scolastico entreranno in classe solo gli alunni in regola». Ma qualche altra sospensione potrebbe scattare anche prima della fine di giugno. Una decina di famiglie, infatti, ha diffidato l'azienda sanitaria. Non vuole nemmeno essere contattata. Vero che l'obiettivo primario dell'Usl è vaccinare e non fare multe. Ma è difficile ostinarsi a inserire anche queste tra i novax che potrebbero cambiare idea.
Mauro Favaro
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