Unioni civili negate nella barchessa «In villa Giovannina solo matrimoni»

Sabato 20 Ottobre 2018
VILLORBA
Le unioni civili non possono essere celebrate nella nobile cornice della barchessa di villa Giovannina. La decisione è stata presa dalla giunta del sindaco Marco Serena. E a due anni dall'approvazione della legge la linea è confermata in pieno. Solo i matrimoni con rito civile possono essere suggellati nell'antica cappella privata, oggi sconsacrata. Nient'altro. Le unioni civili sono escluse: sia quelle tra uomo e donna che quelle tra due persone dello stesso sesso. Non fa differenza. «Le unioni civili vengono sancite nell'ufficio di Stato civile ha messo in chiaro il primo cittadino a margine della presentazione del concerto per raccogliere fondi per l'Ail in programma il 27 ottobre a Villorba l'istituto giuridico è diverso da quello del matrimonio civile. Detto questo, la legge viene rispettata». Ma la location non è un dettaglio da poco. Le persone che vogliono unirsi civilmente da una parte non possono godere della bellezza della barchessa rimessa a nuovo nell'aprile del 2016 e dall'altra non possono nemmeno scegliere di pronunciare il loro sì in giorni e orari diversi da quelli di apertura degli uffici del municipio. Sono due facce della stessa medaglia: si tratta di un atto burocratico, come fare la carta d'identità - è il pensiero della giunta - e di conseguenza non può che essere espletato nel normale orario del Comune. A suo tempo il Movimento 5 Stelle aveva invitato Serena a tornare sui propri passi. I grillini avevano chiesto aiuto anche all'Arcigay e all'Arcilesbica. Ma non c'è stato nulla da fare. La barchessa di villa Giovannina è la sede nobile del municipio. E' stata ristrutturata due anni e mezzo fa attraverso un'operazione da quasi 2 milioni di euro coperta con le fideiussioni derivanti dalla partita del fallimento dell'ex Maber. Al piano terra sono stati ricavati uno spazio per mostre ed esposizioni, sempre in movimento, e alcuni locali per ospitare un bar-ristorantino. Mentre al piano superiore c'è un open space da 300 metri quadrati che diventerà la sede della nuova biblioteca comunale - i nuovi arredi sono in arrivo - che oggi si trova ancora in via Centa. Sono già un paio d'anni che il Comune cerca di trovare qualcuno che si insedi negli spazi riservati al bar. Il canone richiesto è calato da 25mila a 20mila euro all'anno. A cui si aggiunge la manutenzione ordinaria dei 15mila metri quadrati del parco di villa Giovannina. Ma per il momento non si è fatto avanti nessuno. (mf)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci