Un mazzo di fiori vicino ai rottami «Così salutiamo il nostro Stefano»

Sabato 24 Giugno 2017
Un mazzo di fiori vicino ai rottami «Così salutiamo il nostro Stefano»
Per tutti era Stefano. Difficile trovare un residente nel quartiere di San Pelajo che non conoscesse almeno di vista Stjepan Kocina, il 60enne senza dimora morto giovedì sera nel rogo della roulotte dove stava dormendo. «Lo vedevi sempre girare davanti alla chiesa con la sua bicicletta racconta una signora che abita a pochi metri dalla piazzetta l'altra sera ho sentito l'odore di bruciato e poi ho visto la roulotte a fuoco, ma non pensavo che dormisse lì». Per molti è stata una triste scoperta: tutti lo vedevano girare, ma nessuno sapeva dove passasse la notte. A quanto pare il parroco, don Giuseppe Minto, lo aveva accolto più di un anno fa. Stjepan ha avuto così la possibilità di dormire nella roulotte che era parcheggiata in fondo al terreno usato come parcheggio della parrocchia, proprio accanto alla canonica e al campo da calcio. Ieri il sacerdote era scosso e non ha voluto dire nulla: «C'è il segreto istruttorio, non posso rilasciare alcuna dichiarazione». Nel corso della mattinata ha incontrato più volte i vigili del fuoco. La carcassa della roulotte, nera contro un fazzoletto di erba verde, rappresenta una ferita profonda.
Adesso c'è anche chi si chiede come si sia arrivati a questo. A quanto risulta, i servizi del Comune non hanno mai seguito Stjepan. E nemmeno gli operatori di strada che lavorano nel dormitorio pubblico di via Pasubio sapevano della sua presenza fissa. «Purtroppo non l'abbiamo mai incontrato» conferma Fabio Tesser della cooperativa La Esse. «Era dignitoso. Buono. Veniva a bere il caffè o un bianco. Sempre con i soldi in mano raccontano dalla trattoria all'Alpino che sorge davanti a quel terreno lo vedevamo girare spesso qui davanti. Ma non sapevamo che dormisse nella roulotte». Stefano, come lo chiamano tutti, non aveva mai dato problemi. Nessuno si è mai sentito minacciato da lui. Tutt'altro. Quando poteva, dava una mano a chi era in difficoltà. «Era una persona buona concludono da San Pelajo una persona buona che è stata sfortunata». Ieri i vigili del fuoco hanno chiuso il cancello del parcheggio. Prima, però, qualcuno ha fatto in tempo a lasciare sul terreno un mazzo di fiori bianchi e viola. L'ultimo saluto di San Pelajo al suo Stefano.

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