Tubercolosi, bimba di 5 anni in ospedale asilo al setaccio

Giovedì 12 Luglio 2018
Tubercolosi, bimba di 5 anni in ospedale asilo al setaccio
L'ALLARME
TREVISO Scatta l'allerta tubercolosi. La malattia ha colpito una bambina di 5 anni, nata in Italia da una famiglia di origine straniera, che frequenta un asilo di Treviso. Dopo la cura antibiotica, ieri è stata dimessa dal Ca' Foncello. E' in via di guarigione. Ma per scongiurare il rischio di nuovi contagi, l'Usl ha deciso di sottoporre al test di Mantoux sia i suoi insegnanti che i suoi compagni di classe. In tutto 25 persone. Ieri gli uffici dell'azienda sanitaria hanno iniziato a contattare gli interessati. Uno per uno, dato che gli asili ora sono chiusi per le vacanze estive.
I TEST
I primi test, una puntura sul braccio che permette di evidenziare l'eventuale infezione tubercolare, verranno eseguiti domani. La risposta arriverà dalle reazioni cutanee, che verranno controllate a partire da lunedì. Dovessero emergere casi positivi, si procederà con accertamenti più approfonditi. A partire dalla radiografia al torace. Perché non basta la positività per avere la conferma dello sviluppo della malattia. La profilassi antibiotica scatterà solo davanti a nuovi casi conclamati di tubercolosi. «L'emissione di micobatteri della tubercolosi potrebbe essere iniziata già nelle scorse settimane, quando le scuole erano aperte. Quindi andremo a verificare i contatti avuti dalla bambina in questo lasso di tempo fa il punto Mauro Ramigni, responsabile del servizio igiene e sanità pubblica dell'ex Usl di Treviso fortunatamente il caso è a bassissima contagiosità. Tanto che abbiamo avuto dei dubbi sull'opportunità di fare uno screening. Ma visto che si parla di bambini, che possono essere anche più aggredibili dal bacillo, abbiamo voluto controllare per dare la massima sicurezza a tutti. Non ci sono emergenze. Agiamo per massima prudenza».
I MEDICI
L'Usl non si aspetta altri contagi. «Potrebbero anche esserci delle positività al test specifica Ramigni ma vorrebbe solo dire che c'è stato un contatto, non che si è malati. E i famigliari degli altri bambini possono stare tranquilli: solo una persona malata può trasmettere la malattia». In caso di positività, ci saranno ulteriori accertamenti, ed eventualmente poi scatterà la profilassi. La verifica è importante perché la malattia potrebbe manifestarsi anche tra diversi anni. Ed è per questo che tra un paio di mesi verrà condotto un nuovo test. Non si vuole lasciare nulla al caso. La bambina colpita da tubercolosi si era presentata il 25 giugno al pronto soccorso del Ca' Foncello per una febbriciattola che non passava, accompagnata dalla perdita di peso. I medici hanno fatto tutti gli accertamenti necessari. Lo spartiacque è stata proprio la radiografia al torace. Da qui è arrivata la conferma della tubercolosi. I genitori della piccola non sono malati. A quanto pare lei è stata contagiata da un parente non stretto, arrivato in Italia ormai molto tempo fa, che probabilmente è tornato a manifestare la malattia dopo essere stato contagiato da bambino. La piccola è rimasta ricoverata per due settimane e mezzo. La contagiosità è scemata nel giro di pochi giorni. Adesso deve continuare la terapia antibiotica a casa per qualche altro mese. A livello generale individuare la tubercolosi non è cosa semplicissima. Tempo fa la malattia veniva definita come il grande impostore. I sintomi sono sfumati e si possono confondere con mille altri problemi. «I contagi possono avvenire proprio perché spesso ci si accorge tardi della malattia», sottolinea il medico.
Mauro Favaro
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