Truffa con le stampanti nei guai 2 imprenditori

Mercoledì 28 Settembre 2016
TREVISO - (nc) Cartucce, toner e altro materiale informatico veniva acquistato all'estero e "ripulito" dalle tasse che venivano scaricate, attraverso un giro di fatture false, a due società "cartiere". In questo modo i prezzi di vendita erano più convenienti per l'acquirente finale, danneggiando la concorrenza. Un giro d'affari enorme, pari a 662 milioni di euro, quello scoperto dagli investigatori della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno che hanno denunciato a vario titolo ben 87 persone in tutta Italia per vari reati tra cui emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione di documentazione contabile, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, contraffazione, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e ricettazione. Nella lunga lista degli indagati anche due imprenditori della Marca, entrambi di circa 50 anni e titolari di altrettante attività commerciali: un trevigiano che ha beneficiato delle società "cartiere" per ottenere materiali per 11 milioni e 600mila euro e il titolare di un negozio di informatica in provincia che ha emesso fatture sempre fittizie per 560mila euro. Il giro d'affari portato a galla un'evasione pari a 396 milioni di euro di ricavi, 109 milioni di Irap, 8,5 milioni di costi indebitamente detratti, 1,5 milioni di ritenute non operate o non versate e violazioni Iva per 147 milioni. In tutto 78 le società coinvolte in tutta la penisola (compresi i due negozi trevigiani) tra cui due "cartiere". Le aziende utilizzavano, hanno ricostruito le fiamme gialle, fatture per operazioni inesistenti ed era stata tra l'altro fraudolentemente costituita una indebita provvista di crediti Iva per 70 milioni di euro. «La pericolosità del fenomeno -hanno spiegato gli investigatori- oltre all'immediato danno arrecato all'erario, riguarda anche la sleale concorrenza da parte delle imprese coinvolte nei confronti degli imprenditori onesti: praticare un prezzo più basso grazie alla frode consente infatti di attrarre maggiori clienti, come anche di ottenere risultati vantaggiosi a discapito delle imprese sane nell'aggiudicazione di appalti per forniture per la pubblica amministrazione».

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