Trent'anni di studi e monitoraggi: «Integrità a rischio»

Martedì 13 Febbraio 2018
Trent'anni di studi e monitoraggi: «Integrità a rischio»
LE INDAGINI
TREVISO È dagli anni Ottanta che l'associazione Treviso Sotterranea monitora e indaga attorno al bastione dell'ex Camuzzi. E già all'epoca il degrado della zona, potenzialmente una delle più belle e interessanti della città dal punto di vista storico e architettonico, è stato puntualmente segnalato. Così come l'allarmante problema dell'inquinamento, che oggi torna nuovamente a preoccupare. «L'associazione - si legge nella relazione portata a Ca' Sugana e consegnata anche ai consiglieri comunali - sta studiando l'area del bastione del Castello e monitorando le sue strutture da più di trent'anni. Nel corso di questo periodo le condizioni strutturali di tali ambienti hanno visto un graduale deterioramento che ne mette a rischio l'integrità». Una prima bonifica ha però consentito, almeno, le prime esplorazioni un po' più approfondite.
LE ESPLORAZIONI
«Dopo la parziale bonifica (avvenuto qualche anno fa ndr) si è potuto esplorare anche gli ambienti ipogei e fare i primi rilievi. Le successive ricerche hanno portato al ritrovamento di altri ambienti e nel marzo 2014, in accordo con la proprietà, si è proceduto a mappare, rilevare e fotografare tutti gli ambienti conosciuti. Tutte le esplorazioni sono state svolte attraverso tecniche speleologiche e in sicurezza».
Grazie a queste spedizioni gli ambienti che si trovano sotto il bastione non hanno praticamente più segreti. E ne hanno svelato anche la grande fragilità, accentuata dagli anni passati come deposito di gas per l'intera città. Senza trascurare l'azione dell'acqua, diventata quasi letale dopo i lavori fatti nel secondo dopoguerra: «Recenti esplorazioni effettuate all'interno della cortina muraria del fianco orientale del bastione, hanno permesso di documentare il rinforzo strutturale compiuto nel Cinquecento a ridosso della vecchia muratura perimetrale del castello, ormai cadente. Tuttavia, la deviazione a ridosso delle mura del canale della Polveriera operato nel dopoguerra, ha comportato un lento ma inesorabile degrado causato dall'erosione anche delle fondazioni rinascimentali, per le quali urge un radicale intervento di restauro».
P. Cal.
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