Tagli al sociale, scintille in consiglio

Giovedì 11 Ottobre 2018
Tagli al sociale, scintille in consiglio
IL DIBATTITO
TREVISO «Questo è un Dup da piccolo paese, non da città capoluogo». Antonella Tocchetto (Pd) mette il sigillo su una discussione lunga, ricca di interventi di spessore come non sempre si vede a palazzo dei Trecento, ma che segna un solco: la giunta ha portato in discussione un Documento Unico di Programmazione, in pratica le linee che seguirà l'amministrazione nei prossimi anni, nettamente bocciato dall'opposizione e altrettanto seccamente approvato dalla maggioranza. Una divisione netta che dice molto.
OBIEZIONI
Tanti i dubbi sollevati dal centrosinistra nel leggere le oltre 300 pagine del documento. I principali sono: il taglio di 2,5 milioni di euro nel sociale, che dal 2019 al 2021 passa da 11,9 milioni a 10,3; la mancanza delle schede strategiche che riguardano la sopravvivenza del dormitorio per i senza fissa dimora, lo sportello Spazio Donna, il servizio degli operatori di strada e la riqualificazione del Prato della Fiera. Tutti punti che, nel corso delle ore, si sono trasformati in tanti tentativi di accendere battaglia con la maggioranza. Ma inutilmente. Dalla giunta, nonostante le richieste, nessuno ha parlato. La replica a tutte le frecciate è stata affidata a Riccardo Barbisan, capogruppo della Lega, che si è esibito in due interventi di alto profilo.
LA DIFESA
Mentre Stefano Pelloni, capogruppo del Pd, e Maria Buoso (Treviso Civica), protagonista dell'analisi più completa sentita durante la serata, inchiodavano la giunta e chiedevano spiegazioni sulla mancanze di tante schede strategiche e dei tagli al sociale, Barbisan replicava con un tono di chi ormai sa benissimo come muoversi nell'arena: «La nostra attenzione sul sociale è massima, abbiamo un'impronta filosoficamente diversa da voi. Noi mettiamo al centro la persona, voi l'individuo. Giudicateci non per i numeri o per qualche scheda che c'è o non c'è, ma per quello che faremo. Abbiamo puntato sulla famiglia, l'unica riconosciuta; sugli appartamenti Erp, sull'aiuto a chi ha bisogno per rientrare nell'attività produttiva: a chi ha fame, per usare una metafora, vogliamo dare il pesce ma anche la canna da pesca». Il capogruppo leghista ha così tratteggiato il perimetro dell'azione amministrativa, ma senza soddisfare le richieste delle opposizioni.
L'ex sindaco Giovanni Manildo (Lista Manildo) ha chiesto alla giunta di mettere nel Dup «Più amore perché non è solo un atto formale». Tra le minoranze comunque la sensazione che si è fatta spazio è che il sostegno agli operatori di strada e l'accoglienza dei senza fissa dimora, non siano una priorità. A dire il vero però maggioranza e giunta non hanno confermato queste paure. Anzi, sempre Barbisan, ha ribadito che nessuno verrà dimenticato. Ma su questo punto l'attenzione resta massima. E poi il prato della Fiera: anche qui l'assenza della scheda strategica ha fatto scattare molti allarmi. «La verità - ha incalzato sempre la Tocchetto - è che voi lo vedete solo come un grande parcheggio». Replica sempre affidata al capogruppo leghista: «Ovvio che il nostro traguardo è la sua valorizzazione, ma quel luogo accentuerà la sua vocazione a parcheggio con l'avanzare dei lavori per la cittadella sanitaria. Ma l'obiettivo è chiaro e non ci fermeremo».
Paolo Calia
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