«Sulla capitale della cultura il centrodestra stia in silenzio»

Mercoledì 21 Febbraio 2018
LA POLEMICA
TREVISO «Sulla questione della candidatura a capitale della cultura dal centrodestra si attendeva unicamente un dignitoso silenzio». Lapidario, Luigi Calesso risponde a Fabio Crea che ieri lamentava alcune carenze dell'amministrazione comunale nel costruire e presentare la candidatura di Treviso a Capitale della Cultura per il 2020, criticando, in particolare la solidità del cambiamento sul piano culturale impresso dall'amministrazione Manildo alla città.
«L'avvocato Crea sembra dimenticare che l'attuale opposizione di centrodestra ha disapprovato, osteggiato, contrastato tutte le iniziative dell'amministrazione Manildo che hanno messo la città in grado di candidarsi a Capitale della Cultura, dagli investimenti sui musei alla valorizzazione di piazza Rinaldi e piazza Santa Maria dei Battuti; dalle grandi mostre che hanno fatto conoscere Treviso in Italia, alle scelte di apertura culturale. Se tutto questo, come voleva il centrodestra, non fosse stato fatto Treviso non avrebbe neppure potuto pensare di candidarsi a Capitale della Cultura». «Le opposizioni continuano a dichiararsi eredi di quei sindaci leghisti che hanno impoverito il tessuto culturale della città e avevano come unica linea con la cultura non si mangia».
E.F.
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