Stage nel mirino «Niente di illegale»

Venerdì 28 Luglio 2017
TREVISO (mf) Una semplice comunicazione scritta male, e male interpretata. Ci sarebbe questa alla base della polemica scoppiata sugli stage per richiedenti asilo a 400 euro al mese, senza particolari limiti all'orario di lavoro, offerti alle aziende del territorio dalla società che gestisce il centro di accoglienza dell'ex caserma Zanusso di Oderzo. La cosa ha spinto sulle barricate il sindaco di Oderzo, Maria Scardellato, e indotto il prefetto Laura Lega a rivolgersi all'Ispettorato del lavoro. Ma dall'ex caserma minimizzano la questione. Da quanto trapela, però, si capisce che tutto è partito dall'adesione al progetto comunale Garanzia giovani. L'obiettivo era di inserire otto richiedenti asilo in percorsi lavorativi. Fatto sta che alla fine la comunicazione con cui si assicurava la disponibilità dei ragazzi è finita anche negli uffici di alcune aziende dell'opitergino alla ricerca di lavoratori. Si sarebbe trattato di un errore. Così come sono stati sbagliati i termini con cui si spiegava che i richiedenti asilo sarebbero stati disposti a lavorare in modo instancabile, senza protestare troppo per turni lunghi e cose del genere. «La comunicazione è stata scritta per presentare i ragazzi spiegano dall'ex caserma i termini usati per le referenze sono stati sbagliati. Si è trattato di una leggerezza». Dal centro di accoglienza sottolineano che non c'è nulla di penalmente rilevante e nulla di illegittimo: «Siamo stati controllati da tutti ormai. Non abbiamo di certo nulla da nascondere. Si è trattato di una lettera sbagliata e va ricordato che questa era mossa dal nobile tentativo di dare dignità alle persone ospitate, attraverso un lavoro». Dopo il polverone, la società che gestisce il centro lascerà il progetto comunale Garanzia giovani.

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