Spacca l'auto davanti al bar: «Volevo provocare»

Martedì 17 Ottobre 2017
IL CASO
Si chiama Cristiano Levada, e poche sere fa ha distrutto l'auto di una cliente del popolare bar Eden. Ora chiede di dire la sua.
Per chiedere scusa vero?
«Scusa?! Da sei anni abito a 50 metri dal bar. Spesso, a notte inoltrata, la strada è un parcheggio, auto dappertutto, portiere che sbattono, gente fuori che parla e ride, feste e musica a tutto volume. Io ho diritto di dormire».
Ma perché si lamenta solo lei?
«Me lo hanno chiesto anche in questura. Ci sono solo anziani qui. Dormiranno di giorno, avranno il sonno più pesante, non so».
Ma non ci si fa giustizia da sé. «Sa quante volte ho chiamato la polizia, protestato in Comune, ho chiesto che intervenissero con i gestori o che mi dessero un altro alloggio? Niente».
Un altro alloggio?
«Sono disoccupato, è il Comune che mi dà la casa, paga le bollette e mi dà un piccolo sussidio ».
E lei ringrazia così la città che la aiuta.
«Senta, l'altra sera a mezzanotte e mezza c'erano un uomo e una donna usciti dal bar, discutevano a voce alta. Non potevo dormire. Sono sceso, gli ho chiesto di allontanarsi un po'».
In modo gentile immagino...
«Beh no. Ma insomma, provi lei a non poter dormire oggi e domani! Vedrà se non si incazza! Loro sono rimasti lì, e dopo venti minuti non ne ho potuto più. Gli ho fatto fuori l'auto. E non ho mai detto che la Giustizia non mi può far nulla».
Però i danni non li pagherà.
«No. Ma anche i nullatenenti hanno diritto di dormire».
Lei è un pregiudicato, vero? È seguito dai servizi sociali?
«Sì, ho avuto una condanna per truffa. Non ho problemi mentali, ma ho sempre avuto un caratteraccio. E un grande senso della giustizia».
Di questa sua giustizia fai da te?
«Facile parlare. Io non ne ho altre a disposizione. Adesso vedrete che il Comune si muove».
Al.F.
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