L'alcoltest, effettuato quando la temperatura ambientale è sotto lo zero, non è attendibile e può dare risultati sbagliati e scientificamente non validi. La perizia, prodotta ieri dall'avvocato difensore Fabio Capraro, ha convinto il giudice Michele Vitale che ha così assolto, cancellando le accuse (ma anche decreto penale e sospensione della patente) mosse a un manager pordenonese, 41 anni, dipendente di una nota azienda meccanica del Friuli Occidentale. Che l'alcoltest sia inattendibile sotto zero è ormai riconosciuto a livello giuridico, ma ciò che andava dimostrato è che fosse gelida la notte dell'1 gennaio 2015 quando avvenne l'accertamento. Ebbene l'avvocato Capraro ha prodotto le schede meteo dalle quali è stato chiaro che alle 2.56 dell'1 gennaio 2015 la temperatura era di meno 4 gradi lungo la Statale Pontebbana, tra Villorba e Spresiano. Non solo. La difesa ha anche dimostrato che l'accertamento con l'etilometro, da quanto messo in evidenza con certezza dalla perizia del medico legale Michele Cozzin, sarebbe avvenuto con tempistiche inadeguate.
Secondo la ricostruzione della Procura (aveva proposto la condanna a un mese d'arresto), sulla base degli accertamenti eseguiti dai carabinieri di Villorba, il manager pordenonese, che stava tornando a casa dopo aver partecipato a un veglione di capodanno, si sarebbe trovato al volante con la mente annebbiata dall'alcol. Il 41enne, notato fermo in auto lungo la Statale 13, venne identificato e poi sottoposto ad accertamento con l'etilometro. Alla prima misurazione sarebbe emerso che il manager guidava con un tasso alcolico pari a 1,38 g/l che, alla seconda misurazione 10 minuti più tardi, scese 1,25 g/l. Prova per gli inquirenti schiacciante, ma che si è sgonfiata nel corso del dibattimento sulla base delle perizie tecniche e medico legali. A quel punto il giudice, sposando le tesi della difesa, ha assolto il manager.
Secondo la ricostruzione della Procura (aveva proposto la condanna a un mese d'arresto), sulla base degli accertamenti eseguiti dai carabinieri di Villorba, il manager pordenonese, che stava tornando a casa dopo aver partecipato a un veglione di capodanno, si sarebbe trovato al volante con la mente annebbiata dall'alcol. Il 41enne, notato fermo in auto lungo la Statale 13, venne identificato e poi sottoposto ad accertamento con l'etilometro. Alla prima misurazione sarebbe emerso che il manager guidava con un tasso alcolico pari a 1,38 g/l che, alla seconda misurazione 10 minuti più tardi, scese 1,25 g/l. Prova per gli inquirenti schiacciante, ma che si è sgonfiata nel corso del dibattimento sulla base delle perizie tecniche e medico legali. A quel punto il giudice, sposando le tesi della difesa, ha assolto il manager.
