Smemorato al Ca' Foncello «Aveva in tasca una fortuna»

Sabato 18 Novembre 2017
IL GIALLO
TREVISO Aveva molti soldi in tasca. Ma di questi non c'è più traccia. Si fa sempre più fitto il mistero di Georges Ochocki Zenon, il pazienze polacco ritrovato il 4 ottobre fa in stato confusionale vicino a Treviso e ricoverato d'urgenza al Ca' Foncello, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento di cardiochirurgia. Nuovi tasselli si aggiungono a questa storia. E paradossalmente, più che dipanare, attorcigliano la matassa.
Determinate almeno al ritrovamento dell'auto, la testimonianza del carrozziere che lo ha soccorso quella sera. «Aveva fatto un piccolo incidente, andando a frangersi contro un muretto - conferma alla redazione di Chi l'ha visto -. L'ho recuperato io. E ho subito capito che questo signore era in grossa difficoltà. Mi ripeteva che dovevo riparare l'auto e che doveva tornare a Nizza. Voleva pagarmi subito, aveva molto denaro. Ma io non ho voluto soldi». Il carrozziere racconta di aver portato Ochocki Zenon in un albergo. «L'ho visto ridotto come un clochard. Ho pensato di portarlo in un hotel per il tempo necessario ai lavori. Così si lava e gli danno un pasto, mi sono ripetuto. Non potevo abbandonarlo. Era in uno stato pietoso».
Dopo un'ora però, il polacco sparisce e viene ritrovato dalla polizia che lo porta al pronto soccorso. E due giorni dopo, quando il carrozziere torna all'hotel per recuperarlo, lo informano che di Ochocki non c'è più traccia. «Ho chiamato le forze dell'ordine e riparato l'auto. Poi ho visto la trasmissione - spiega- e ho capito che si parlava di lui».
Nel frattempo l'ospedale Ca' Foncello è riuscito a rintracciare una cugina polacca che è arrivata con la figlia a trovare il 78enne. «L'abbiamo operato salvandogli la vita - spiega Stefano Formentini, direttore della funzione ospedaliera di Treviso -. Ora fortunatamente sta meglio. È in grande stato confusionale, crede di essere in Corsica, ogni tanto a Cannes o a Nizza. Non sa di essere a Treviso. Però ha ricevuto la visita di una parente e il contatto con la Francia è stato positivo: abbiamo programmato insieme al consolato il suo trasferimento in Francia in una struttura protetta».
Rimane un punto da chiarire. Dove è finito il denaro che possedeva la sera tra il 4 e il 5 ottobre? L'uomo ha detto di provenire dalla Polonia. «Ma io credo scappasse da qualcosa. Aveva problemi, fastidi» afferma con sicurezza il carrozziere. Che ribadisce di non aver accettato pagamenti. Eppure quel denaro è sparito. Resta un'auto piena di oggetti, quasi fosse una seconda casa e la sua totale assenza di memoria. «Ne sono certo - ribadisce il carrozziere -: sta scappando da qualcosa».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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