SICUREZZA
TREVISO Da ieri, 15 maggio, è attiva e utilizzabile anche a Treviso, YouPol, la nuova App della Polizia di Stato, scaricabile direttamente sullo smartphone da Apple Store e Play Store, che permetterà di inviare in tempo reale segnalazioni alla sala operativa della Questura di Treviso, anche in via anonima, se si è testimone o si è venuto a conoscenza di episodi di bullismo o traffico di stupefacenti. L'applicazione YouPol nasce proprio a questo scopo ovvero per permettere ad ogni cittadino, giovane e meno giovane, di concorrere al miglioramento della vivibilità del territorio e della qualità della vita, perchè, si legge in un comunicato emesso ieri dalla Questura: «Abbiamo bisogno di cittadini sempre più consapevoli e che si facciano partecipi del sistema sicurezza».
AIUTO ALLE VITTIME
La polizia, impegnata anche nella sensibilizzazione dei ragazzi, ha ideato YouPol proprio per coinvolgere gli adolescenti e responsabilizzarli sul rifiuto del consumo della droga e di ogni forma di violenza, realtà che troppo spesso restano sommerse e che sono fonte di forte emarginazione e grande sofferenza per le vittime che ne restano coinvolte.
EMERGENZA
Chi installerà la nuova App avrà anche la possibilità di effettuare una chiamata di emergenza, utilizzando un pulsante ben visibile sullo schermo, di colore rosso, alla sala operativa della provincia nella quale si trova. Dati alla mano, dall'avvio del progetto ad oggi, in Italia i download effettuati sono stati più di 118.000, le segnalazioni per casi di bullismo 1152, quelle per uso di sostanze stupefacenti 2132, per un totale di circa 3283 segnalazioni giunte nelle Questure di tutta Italia solo attraverso l'uso di YouPol. Una volta scaricata l'applicazione compare una schermata con su scritto registrati o continua che porta a far comparire una finestra in cui si legge «Proseguendo con questa modalità non verrà inviata alcuna informazione personale alla Polizia di Stato. Inoltre non sarà possibile verificare lo stato di avanzamento del messaggio». Nella parte superiore della App compare la cartina con la propria posizione e sotto tre barre che permettono di inviare un nuovo messaggio, leggere i precedenti già inviati e chiamare la centrale operativa.
Nicola Cendron
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO Da ieri, 15 maggio, è attiva e utilizzabile anche a Treviso, YouPol, la nuova App della Polizia di Stato, scaricabile direttamente sullo smartphone da Apple Store e Play Store, che permetterà di inviare in tempo reale segnalazioni alla sala operativa della Questura di Treviso, anche in via anonima, se si è testimone o si è venuto a conoscenza di episodi di bullismo o traffico di stupefacenti. L'applicazione YouPol nasce proprio a questo scopo ovvero per permettere ad ogni cittadino, giovane e meno giovane, di concorrere al miglioramento della vivibilità del territorio e della qualità della vita, perchè, si legge in un comunicato emesso ieri dalla Questura: «Abbiamo bisogno di cittadini sempre più consapevoli e che si facciano partecipi del sistema sicurezza».
AIUTO ALLE VITTIME
La polizia, impegnata anche nella sensibilizzazione dei ragazzi, ha ideato YouPol proprio per coinvolgere gli adolescenti e responsabilizzarli sul rifiuto del consumo della droga e di ogni forma di violenza, realtà che troppo spesso restano sommerse e che sono fonte di forte emarginazione e grande sofferenza per le vittime che ne restano coinvolte.
EMERGENZA
Chi installerà la nuova App avrà anche la possibilità di effettuare una chiamata di emergenza, utilizzando un pulsante ben visibile sullo schermo, di colore rosso, alla sala operativa della provincia nella quale si trova. Dati alla mano, dall'avvio del progetto ad oggi, in Italia i download effettuati sono stati più di 118.000, le segnalazioni per casi di bullismo 1152, quelle per uso di sostanze stupefacenti 2132, per un totale di circa 3283 segnalazioni giunte nelle Questure di tutta Italia solo attraverso l'uso di YouPol. Una volta scaricata l'applicazione compare una schermata con su scritto registrati o continua che porta a far comparire una finestra in cui si legge «Proseguendo con questa modalità non verrà inviata alcuna informazione personale alla Polizia di Stato. Inoltre non sarà possibile verificare lo stato di avanzamento del messaggio». Nella parte superiore della App compare la cartina con la propria posizione e sotto tre barre che permettono di inviare un nuovo messaggio, leggere i precedenti già inviati e chiamare la centrale operativa.
Nicola Cendron
