Si spara un colpo di fucile misterioso suicidio di un soldato

Mercoledì 13 Settembre 2017
Si spara un colpo di fucile misterioso suicidio di un soldato
È un mistero il suicidio di un giovane di origini trevigiane, arruolatosi un anno fa nell'esercito francese, che ieri mattina si è tolto la vita mentre era in servizio lungo il confine con l'Italia. A 24 anni aveva deciso di far parte dei reparti stranieri dell'esercito francese, un po' come si faceva una volta quando si entrava nella leggendaria Legione Straniera. Ma l'avventura di questo soldato del 2. Reggimento Straniero di Saint Christol a Vaucluse si è conclusa in tragedia.
Il cadavere del giovane è stato ritrovato all'alba di ieri nei pressi di Breil-sur-Roya, al confine tra Francia e Italia. Era impegnato nelle attività di pattugliamento dell'operazione Sentinelle, una vasta attività antiterrorismo condotta dalle forze armate transalpine in tutto il territorio francese. Stando alle prime ricostruzioni il ragazzo si sarebbe ucciso sparandosi un colpo con il fucile in dotazione. Secondo quanto riportato dalla stampa d'Oltrealpe la tragedia sarebbe avvenuta mentre il reparto del 24enne stava effettuando una perlustrazione nei pressi della località Fanghetto, a poche centinaia di metri dal confine con l'Italia.
A un certo punto il trevigiano si sarebbe separato dal resto del plotone e, appartatosi dalla vista dei commilitoni, avrebbe fatto fuoco contro sé stesso utilizzando il suo fucile mitragliatore Famas. Gli altri soldati, secondo quanto riferito dal procuratore di Nizza Jean Michelle Pretre, hanno sentito il colpo di arma da fuoco e sono accorsi sul posto, trovando il giovane trevigiano a terra esanime. Inutili i soccorsi perché il 24enne è morto sul colpo.
Per ora le ragioni del tragico gesto restano tutte da decifrare. Non ci sarebbero stati infatti segnali premonitori né apparenti sintomi di un disagio esistenziale. «Quelle che vengono effettuate dai nostri soldati - ha spiegato ieri il colonnello Jean-Pierre Bedu, delegato dipartimentale delle Alpi Marittime - sono missioni difficili ma le condizioni di vita sono buone e non minano il morale della truppa».

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