Sfilano gli alpini: «Ridateci la naja»

Lunedì 16 Aprile 2018
VITTORIO VENETO
«Voglio ricordare che abbiamo già chiesto come associazione un servizio civile obbligatorio allo Stato, non volontario, per tutti i giovani. Ma non un servizio militare come prima, solo un qualcosa di diverso, che impegni comunque i giovani a dare qualcosa, a capire cos'è il dovere, altrimenti la società sarà destinata a sfaldarsi». Parole forti quelle lanciate ieri mattina dal palco allestito in piazza del Popolo dal presidente nazionale degli alpini Sebastiano Favero.
LA RICHIESTA
Ancora una volta, prendendo spunto dall'impegno e dalla solidale gratuità del volontariato di Protezione Civile, ha lanciato alto l'appello ai politici: ieri erano presenti la neo eletta onorevole Angela Colmellere, sindaco di Miane, con l'assessore regionale alla Protezione civile Giampaolo Bottacin. Entrambi hanno preso buona nota sulla necessità di un servizio obbligatorio per i giovani sull'esempio dei volontari che danno gratuitamente la loro disponibilità. Il problema per Favero è che si sta perdendo l'identità: «Non sappiamo più chi siamo, non siamo più capaci di dare qualcosa agli altri ha detto - Si sente sempre parlare di diritti: tutti hanno diritti. Beh, prima ci vogliono i doveri, sapere che facciamo parte di una collettività e per questo essere capaci di dare». Ecco allora che per Favero l'esempio da additare è diventata proprio quella forza di volontariato che è la Protezione Civile dell'Ana, ieri schierata in forze, quelle che richiamando a Vittorio Veneto oltre 1200 volontari ha dato vita alla tre giorni di esercitazione per il Terzo Raggruppamento, il Triveneto.
IL BILANCIO
Il bilancio è stato positivo: i sindaci dei dieci comuni in cui hanno operato i volontari, attraverso le parole del vicesindaco di Vittorio Veneto Alessandro Turchetto, hanno definito straordinario il lavoro fatto sul territorio da Miane a Cordignano. I responsabili nazionali e triveneto della Protezione Civile hanno manifestato grande soddisfazione per la riuscita dell'esercitazione e per i grandi numeri che la stessa ha fatto registrare. Un riconoscimento ribadito dal presidente Favero: «La protezione civile dell'Ana è l'espressione di quella gente che fa le cose importanti che servono senza fare troppo rumore».
Fulvio Fioretti
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