Sfida Asco Holding-soci il giudice deve nominare un curatore legale

Sabato 20 Ottobre 2018
ENERGIA
TREVISO A rappresentare Asco Holding in un'aula di Tribunale per discutere del ricorso mosso da alcuni suoi soci, non può essere chi rappresenta legalmente la società. Deve essere una persona terza altrimenti si rischia un conflitto d'interessi. Per questo motivo, venerdì, il giudice relatore del caso del Tribunale di Venezia che vede contrapposti il cda della Holding e dieci soci, ha indicato il nome di un curatore speciale, l'avvocato veneziano Andrea Pasqualin, che adesso dovrà rappresentare il cda in un contenzioso, non l'unico, che la vede in contrasto con una fetta del suo azionariato. Un tecnicismo legale che, in realtà, potrebbe rivelarsi un groppo problema: la Holding adesso, in questa causa, ha una limitatissima capacità di movimento e deve per forza affidarsi solo alle strategie del curatore.
IN TRIBUNALE
Il ricorso firmato dai dieci soci (i comuni di Spresiano, S. Lucia, Trevignano, Pieve di Soligo, Cison, San Zenone, Giavera, Mareno e Segusino) è uno dei tanti fronti aperti. È nato dalle proteste per alcune condotte del cda ritenute non corrette come servirsi degli avvocati della Holding per elaborare pareri legali diretti solo ad alcuni soci, la mancata convocazione nei tempi stabiliti dallo Statuto di alcune assemblee e altri atteggiamenti bollati dai firmatari come penalizzanti. Una diatriba nata durante uno dei tanti momenti caldi della vicenda Holding, quando l'assemblea era spaccata tra chiedeva la piena adesione alla Legge Madia e chi invece voleva la fusione con Asco Tlc proprio per neutralizzarne gli effetti. Questa divisione ha dato vita a diversi contenziosi tra cui un ricorso al Tar e uno davanti al giudice civile. E quella andata in scena venerdì è solo una prima battaglia. «Da parte nostra - dice il sindaco di Spresiano Marco Della Pietra - siamo soddisfatti intanto che il Tribunale abbia ritenuto concreto e valido il nostro ricorso, vuol dire che c'è qualcosa da discutere e siamo pronti a farlo. Per il resto confidiamo nell'opera della Magistratura e attendiamo la prossima udienza (convocata per il 17 gennaio 2019 ndr)».
P. Cal.
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