Screzi in Oncologia, la dottoressa se ne va per protesta

Martedì 13 Febbraio 2018
IL REPARTO
TREVISO «Nel reparto di Oncologia dell'ospedale di Treviso c'è un clima di lavoro inaccettabile. Tanto che i medici che possono, se ne vanno a lavorare altrove. E io sono tra i fuggitivi». Parole pesanti come pietre. Soprattutto perché pronunciate da uno degli specialisti più stimati. Ma dopo nove anni passati in trincea a combattere i tumori nell'unità del Ca' Foncello, la dottoressa Monica Ramello, oncologa di 46 anni, non ha intenzione di tacere oltre. Si è da poco trasferita all'ospedale di Trieste. I vertici dell'Usl della Marca hanno spiegato che il suo addio era dettato da motivi familiari. E questo non le è andato giù.
IL TRASFERIMENTO
«Il direttore generale dell'azienda sanitaria provinciale conosce bene le ragioni che mi hanno spinto ad allontanarmi dal Ca' Foncello, in quanto prima di andarmene ho avuto un colloquio franco con lui mette in chiaro l'oncologa la mia decisione di andare a Trieste è stata motivata dal fatto che in Oncologia a Treviso c'è da un paio d'anni un clima di lavoro inaccettabile, divenuto per me molto pesante. La mia partenza, benché meditata, è stata una scelta sofferta e molto dolorosa. Mi sono infatti separata dalla mia famiglia, lasciando a Treviso i miei due figli, ancora piccoli, che vedo solo nel fine settimana. E mi sono esposta a spese sostanziose e frequenti spostamenti. So che i medici strutturati dell'Oncologia vivono un periodo difficile, tra loro ho dei veri amici, cui auguro un futuro migliore, mi rammarico molto per i pazienti ai quali ho dedicato tutto il mio sapere e il mio affetto. I motivi familiari mi avrebbero portato a restare, ma la situazione presente non lo ha reso possibile».
TENSIONI
A quanto pare le cose in quel delicato reparto non funzionano come dovrebbero. Emerge un quadro di tensioni e rivalità tra camici bianchi. Ci sarebbero due fazioni in contrasto. E da qui nascerebbero forti divergenze sull'organizzazione delle attività mediche. La dottoressa Ramello ha deciso di andarsene per voltare pagina.
LA SOLUZIONE
I problemi sono confermati dallo stesso Francesco Benazzi. Nei mesi scorsi l'équipe medica dell'Oncologia e la direzione dell'azienda sanitaria si sono anche confrontati davanti a uno psicologo del lavoro. Evidentemente, però, il tentativo di appianare i nodi non si è rivelato sufficiente. «Non nascondo che ci sono delle difficoltà di relazione così come nella presa in carico dei pazienti spiega il direttore ma stiamo lavorando per migliorare. A breve ci saranno cambiamenti». Andranno di pari passo con il trasloco del reparto nel corpo centrale del Ca' Foncello: «Già questo permetterà un'organizzazione migliore, contribuendo ad aumentare la serenità dell'ambiente». Detto questo, Benazzi non rinuncia a pungere Ramello: «Mi è stato detto che se ne andava per motivi familiari, lei è una brava professionista. Ma non bisogna mai scordare che tutto ruota attorno ai pazienti. I medici che ne fanno una questione di beghe personali è giusto che se ne vadano».
M. F.
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