TREVISO - (P. Cal.) «Dalla polemica sulle luminarie ne resto fuori: non ci riguarda. Il nostro lo abbiamo fatto. Certo che entrare in una casa illuminata è diverso che entrare in una dove le luci sono soffuse, questo è chiaro». Renato Salvadori, presidente provinciale dell'Ascom, si lascia alle spalle una discussione spinosa e scivolosa e si concentra sulle potenzialità che accompagneranno le prossime tre settimane. «Rispetto al passato l'impostazione di fondo è migliore e si respira un clima di fiducia - dice - certo un giudizio più completo lo si potrà dare solo più avanti, quando verranno date tredicesime e quattordicesime e non ci sarà più questa campagna referendaria che ha un po' bloccato i consumi generando una certa preoccupazione nei consumatori. Ma noi commercianti siamo ottimisti per natura».
L'Ascom ha accolto con favore le iniziative promosse dall'amministrazione comunale: lo sforzo per dare nuova linfa al commercio cittadino c'è stato. Ma è anche convinta che molte cose si potessero fare meglio. E Salvadori rispolvera un suo classico cavallo di battaglia: l'inutilità dei mercatini, che saranno anche belli (non sempre) ma ben poco utili per chi gestisce negozi soprattutto in centro. «L'ho già detto altre volte - sottolinea - vanno bene gli appuntamenti per portare gente in centro e in città più in generale, ma bisognerebbe puntare più sugli eventi che sulle manifestazioni. Mi spiego meglio: gli eventi sono le mostre che attirano gente, la fermano in città dove ci dovrebbe essere un meccanismo in grado di offrire un'ampia scelta di opportunità commerciali e turistiche. Poi sarebbe anche il caso di fare rete per invitare i turisti-visitatori a vedere anche altro oltre alla città. Eventi come la mostra di Goldin vanno sicuramente bene anche se poi bisognerebbe imparare a fare più rete. Le manifestazioni invece, come ad esempio mercatini e bancarelle, portano in città soggetti esterni che incassano ed esportano le risorse dei trevigiani. Questo tipo di appuntamento, in verità, non ci serve molto».
L'Ascom ha accolto con favore le iniziative promosse dall'amministrazione comunale: lo sforzo per dare nuova linfa al commercio cittadino c'è stato. Ma è anche convinta che molte cose si potessero fare meglio. E Salvadori rispolvera un suo classico cavallo di battaglia: l'inutilità dei mercatini, che saranno anche belli (non sempre) ma ben poco utili per chi gestisce negozi soprattutto in centro. «L'ho già detto altre volte - sottolinea - vanno bene gli appuntamenti per portare gente in centro e in città più in generale, ma bisognerebbe puntare più sugli eventi che sulle manifestazioni. Mi spiego meglio: gli eventi sono le mostre che attirano gente, la fermano in città dove ci dovrebbe essere un meccanismo in grado di offrire un'ampia scelta di opportunità commerciali e turistiche. Poi sarebbe anche il caso di fare rete per invitare i turisti-visitatori a vedere anche altro oltre alla città. Eventi come la mostra di Goldin vanno sicuramente bene anche se poi bisognerebbe imparare a fare più rete. Le manifestazioni invece, come ad esempio mercatini e bancarelle, portano in città soggetti esterni che incassano ed esportano le risorse dei trevigiani. Questo tipo di appuntamento, in verità, non ci serve molto».
