S. Bona, si parte 600 giorni per pista ciclabile e fognature

Mercoledì 21 Febbraio 2018
IL CANTIERE
TREVISO Seicento giorni di lavori e un cantiere diviso in otto tranche. Ad un anno esatto dalla presentazione del rifacimento di via Santa Bona Vecchia viene ripresentato il progetto. Costerà il doppio ma ripensa in maniera definitiva la messa in sicurezza idraulica, i sottoservizi (fognature) e la circolazione stradale. Non ci sarà nessun esproprio ma il tombinamento dei fossati. Così la carreggiata guadagnerà due percorsi protetti (per bici e pedoni) in ambo i lati con un'ampiezza da 1,3 metri a 3 metri. Nessun cordolo di separazione (non c'è lo spazio materiale) ma ogni 250 un attraversamento pedonale rialzato. I lavori partiranno da marzo per le fasi preliminari ed entreranno nel vivo a maggio. Il tracciato, che va da via Genova a via Fossaggera, verrà suddiviso in otto fette di circa 80 metri ciascuna. Durata media dei lavori per ogni zona: 3 settimane per lo spostamento dei sottoservizi, 5 di lavori, 3/5 per il tombinamento. Tempo stimato per la conclusione dei lavori: Natale 2019. È una delle opere più imponenti del quinquennio Manildo e costerà 4 milioni 100 mila euro, di cui 618.000 a carico di Ats.
LA PRIMA ESPOSIZIONE
Lo scorso 20 febbraio 2017 i cittadini avevano sollevato numerose osservazioni in merito al vecchio progetto: troppe le criticità che le operazioni non avrebbero risolto, lasciando ugualmente compromessa la sicurezza idrica della zona. «Quello che mi preoccupò allora racconta Marina Tazzer, assessore alla riqualificazione dei quartieri fu la fragilità idraulica in cui la zona versava, e versa ancora oggi. Santa Bona richiedeva un intervento ben più importante, completo, strutturale. L'indomani, ci siamo allora attivati con il Genio Civile. Certo, spenderemo di più, ma in questo modo spenderemo meglio. Così si chiude un'altra opera infinita».
IL FOSSATO
Per mettere mano al problema idraulico si è attivato un processo di progettazione condiviso con il Genio Civile. Da subito è emersa la necessità di uno studio del bacino idraulico di tutto il fossato di via Santa Bona Vecchia da Nord Est. «Abbiamo ripristinato l'idrografia Ottocentesca. Abbiamo potuto appurare che si doveva escludere l'ipotesi iniziale cioè l'idea di avviare i deflussi verso san Pelajo e il Botteniga». La soluzione è stata quella di un ampliamento dell'invaso nell'area verde di via Mandruzzato: «Solo in condizioni di piogge straordinarie si creerà un piccolo lago che piano piano defluirà - spiega Andrea Mori, dello studio B&M ingegneria - ma nel frattempo si creeranno nuovi percorsi ciclopedonali e una ricucitura di quell'area, oggi inaccessibile». Inoltre si opterà per una risagomatura degli invasi: i problemi di allagamento a Ca' del Galetto dipendono esclusivamente dalle fognature di via Ronchese. Il tratto stradale sarà suddiviso in 8 tronconi. Ogni segmento è frazionato in tre fasce. Durante quel periodo gli abitanti della zona di pertinenza potranno transitare ed entrare in casa ma non parcheggiare l'auto. A disposizione tre parcheggi in via Santa Bona Nuova, via Ossero e via Albona. «Il lavoro complicato - spiega Daniele Mirolo dell'ufficio tecnico del Comune - è quello di mantenere un tessuto connettivo temporaneo per ogni abitazione. Il cantiere avrà una durata importante. è diviso in fette e necessita di due movimenti di andata e ritorno per allacciare le opere temporanee e poi distaccarle».
IL NUOVO PIANO
Il nuovo piano prevede la realizzazione della fognatura nera, il rifacimento dell'acquedotto, il rifacimento della fognatura bianca lato Ovest, il rifacimento completo dell'Illuminazione elettrica, la sistemazione degli incroci di via Verine, via Capitelle, via Cornino e infine la ripiantumazione del doppio degli alberi che verranno abbattuti (circa 40 nuovi esemplari). «Non ci saranno espropri. Abbiamo scelto di tenere in conto la volontà dei cittadini - sottolinea Tazzer - con gli espropri non avremmo comunque avuto la metratura necessaria per realizzare una ciclabile. Il tracciato protetto garantirà comunque pedoni e ciclisti».
Elena Filini
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