Rifornimenti di doping alle palestre: patteggia un anno

Mercoledì 20 Marzo 2019
LE SENTENZE
TREVISO Una parte dell'inchiesta sul doping nelle palestre dell'Alta Padovana e del Trevigiano si è conclusa. Ieri mattina, davanti al Gup Elena Lazzarin, Antonio Olivieri, 41 anni di Isola Vicentina (Vicenza), difeso dall'avvocato Gianfranco Abate del foro di Brescia ha patteggiato un anno e otto mesi in continuazione. Patteggiamento a un anno invece per Matteo Torresan, 27 anni di Trevignano in provincia di Treviso difeso dal legale Marta Labozzetta.
LE ALTRE DECISIONI
Affronterà il processo, a partire dal prossimo 19 novembre, Alessandro Vettori Dalla Zanna, 27 anni di Paese in provincia di Treviso. Infine per tutti gli altri finiti nei guai il giudice ha disposto il trasferimento degli atti alla Procura di Treviso. Sono: Michele Buratta 27 anni di Treviso, il brasiliano Enrique Wesley Gasparoto di 28 anni e irreperibile, Manuel Slongo 25 anni di Volpago del Montello (Treviso) e Gabriele Tedeschi 29 anni di Montebelluna (Treviso).
IL CONTROLLO
È dall'arresto del 27enne di Paese, avvenuto il 22 novembre 2014 durante un normale controllo stradale, che è scattato il blitz dei carabinieri di Carmignano di Brenta, coordinati dal sostituto procuratore Benedetto Roberti. Nel bagagliaio dell'auto Dalla Zanna Vettori aveva nascosto una borsa termica zeppa di anabolizzanti e di sostanze coprenti: medicinali che aiutano a superare indenni i controlli antidoping. In totale nove confezioni di Sustanon, due di Tamoxifene, otto di Pharma-Stan, due di ormoni femminili Gonasi, ancora una confezione di testosterone denominato Sustaver, quattro fialette di Testocyp e addirittura sei confezioni di Norditropin, un ormone della crescita di produzione moldava. Il body builder, uomo immagine di numerose discoteche del padovano e del trevigiano, davanti al giudice, aveva cercato di minimizzare il suo ruolo sostenendo che si trattava di una cessione sporadica. Gli anabolizzanti sequestrati dai carabinieri avevano un valore sul mercato vicino ai cinquemila euro. Dalla Zanna Vettori si stava recando a consegnarli a un acquirente torinese e ordinativi e acquisti avvenivano esclusivamente attraverso messaggi whatsapp, scovati nella memoria del suo i-phone.
Marco Aldighieri
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