«Reperti dagli scavi e i lavori si bloccano»

Venerdì 17 Febbraio 2017
«Reperti dagli scavi e i lavori si bloccano»
«Nelle potenzialità della nuova piazza ci crediamo tutti e rimaniamo in attesa fiduciosi. Ovvio: i danni ci sono stati, le difficoltà anche e oggi lavorare qui è molto difficile. Quando il cantiere è cominciato ho cercato di mettere da parte un po' di soldi e adesso, per andare avanti, ne sto usando una parte. Ma il problema non è questo. Il problema è che la piazza non funzionava, dal punto di vista commerciale, nemmeno prima quando era sostanzialmente un parcheggio. I bar che hanno chiuso erano in difficoltà anche prima, poi di certo, il cantiere ha reso tutto più difficile. Ma sono qui da 18 anni e avrò visto 5-6 cambi di gestione per ognuno. In questa piazza hanno sostanzialmente retto le attività che offrono servizi, come la mia o il parrucchiere o cose simili. Quelle strettamente commerciali hanno sempre avuto difficoltà. Adesso con la pedonalizzazione confidiamo in una svolta».
Maurizio Carrer, titolare del negozio di pelletteria di piazza Santa Maria dei Battuti, smorza un po' le polemiche. Non nega le difficoltà provocate dal cantiere senza fine, ma tenta anche di non gettare tutta la colpa sull'amministrazione comunale.
«Qui è difficile lavorare - ammette - io li vedo gli operai. Appena scavano, appena muovono una pietra, trovano qualche reperto. E subito dopo si presentano gli archeologi della Sovrintendenza con il pennellino in mano a bloccare tutto. Ogni volta è così. In questi giorni hanno trovato dei pezzi di muro, dei resti medioevali e i lavori si sono fermati ancora per consentire di fotografare e catalogare ogni cosa. È complicato andare avanti. Due settimana fa dovevano fare una gettata per realizzare la base su cui posare la nuova pavimentazione, ma non l'hanno potuta fare proprio per alcuni ritrovamenti. E forse non ci riusciranno nemmeno la prossima settimana. Ormai non ci resta che avere pazienza».
Carrer non è nemmeno tanto convinto della richiesta di risarcimenti: «Se ce li danno e poi, una volta partita la nuova piazza, iniziamo a guadagnare di più che facciamo? Li restituiamo? Ci andrei cauto perchè parliamo di soldi pubblici».

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